Adozioni internazionali. I fulmini a ciel sereno dell’adozione: dopo 6 giorni era già nostra figlia

foto-PierobonNel 2006 è iniziata la nostra meravigliosa esperienza adottiva desiderosi di completare e trasferire il nostro amore nei figli. Non pensavamo inizialmente che questo forte desiderio ci avrebbe portato all’adozione ma non ci è voluto molto per capire che il Signore aveva segnato questa strada per noi: quello che ci stava succedendo non era altro che un grande dono di Dio. A parlare sono Alessandra e Diego Pierobon che raccontano al loro storia di adozione dalla Cina.

Abbiamo bruciato ogni tappa iniziando con i primi corsi ancora prima di avere i tre anni di matrimonio – raccontano – , con il decreto del tribunale ci siamo quindi affidati senza esitare all’ente autorizzato, senza voltarci indietro ma solo con questo enorme desiderio di percorrere questa fantastica strada  che ci avrebbe portato prima o poi a nostro figlio. Figlio che in questi 4 anni e mezzo di attesa abbiamo travestito con mille immaginazioni

Grazie ad una voce forse divina – continuano – abbiamo messo il nostro amore al primo posto e affidato la sorte alla nostra Mamma del cielo. Come un fulmine a ciel sereno il telefono suona….era il Tribunale dei Minori che ci convocava: dopo soli 6 giorni nostra figlia di 25 giorni era tra le nostre braccia, era la vigilia di Pasqua e per noi che siamo credenti è stato il nostro grande dono di Dio, un miracolo chiamato Gloria Marina!”

“Trascorsi i primi due anni tra pannolini, pappe, primi progressi di Gloria – precisano – ci siamo rimessi in marcia per percorrere di nuovo la strada dell’adozione, un percorso più breve ma con problematiche diverse. Molti ‘se’ e altrettanti ‘ma’ ci perseguitavano…Ed ecco arrivare a marzo del 2014 la seconda telefonata della vita anche questa in un momento inaspettato e sempre alla vigilia di Pasqua (era proprio un destino divino)”.

E così arriva il giorno del nostro primo incontro…”era il nostro secondo grande miracolo chiamato Giulio Zhi Hai di quasi 3 anni e anche lì ogni preoccupazione svanì”.

Il viaggio è stato entusiasmante, l’incontro con Giulio Zhi Hai unico! “Nessun pianto, solo tanti sorrisi e giochi, stimolato anche dalla presenza di Gloria e dai nostri regali, palloncini, caramelle…  – ricordano – Ricordo l’unica sua lacrima soffocata ma intensa versata uscendo dallo stabile dove avevamo appena lasciato l’insegnante: l’ho stretto forte tra le mie braccia, è stato un momentoparticolarmente intenso: in quel momento si è lasciato andare e forse ha capito che da allora in poi saremo stati noi la sua famiglia”.

Giulio Zhi Hai è un bambino straordinario, solare, intelligente, con molti interessi e una

capacità di adattamento eccezionale, “noi siamo la sua terza famiglia perché è stato abbandonato ad un anno e mezzo dalla sua famiglia d’origine – raccontano -, ha vissuto un altro anno e mezzo in una casa famiglia dell’istituto di Xi’An. Abbiamo imparato a conoscerlo e ad aiutarlo a superare tutti questi cambiamenti interpretando e gestendo i suoi comportamenti e talvolta disagi che sono spesso confondibili con i capricci dei bambini”.

“Ai miei figli ora che hanno 6 e 4 anni e mezzo – concludono – dico sempre che sono nati dal mio cuore; quel cuore che assieme a quello di papà Diego, aveva tanta voglia di amare i propri figli al punto tale che è riuscito a concepirli. Con l’AMORE tutto si supera e tutto è possibile!”