Adozioni internazionali. Kosovo: “La sera quando è ora che torni a casa, Sara si mette in piedi su una sedia vicino alla finestra per vedere arrivare suo papà”

kosovo-aibinewsTre mesi trascorsi in un paese straniero, lontani da tutto, ma avvolti nella felicità di essere diventati genitori di una bambina tanto attesa.

E’ andato tutto bene con la bambina, le difficoltà hanno solo riguardato il bisogno di organizzarsi con il lavoro per poter rimanere a Pristina: ferie, congedi parentali non retribuiti…ma alla fine ce l’abbiamo fatta”, racconta papà Vincenzo.

Sara, 4 anni compiuti il 6 aprile, viveva in un piccolo centro con bambini più piccoli di lei: il suo essere ‘special needs’ consisteva in una forma di strabismo di cui mamma e papà si stanno già occupando, in previsione di un futuro, eventuale intervento chirurgico.

Per ora l’oculista ci ha consigliato di tentare di correggere il difetto con gli occhiali” racconta mamma Antonella, sorpresa, più ancora, per il fatto che sua figlia non sapesse masticare.

I primi giorni ci stupimmo molto ma poi abbiamo capito –  continua – : era abituata a mangiare come i più piccoli per i quali tutti i cibi venivano frullati. Così abbiamo cominciato a insegnarle come si fa: e a forza di ‘gnam gnam’ e di gesti siamo riusciti a farle mangiare cibi sempre più complessi”.

A quanto raccontano mamma e papà la bambina non era abituata a uscire molto e quindi i primi giorni da figlia sono stati divertenti per Sara. “All’inizio ci capivamo più a gesti che a parole, Sara è un po’ indietro con il linguaggio – dicono i genitori – ma oggi già ripete continuamente le parole che sente: ci chiama mamma e papà, vuole conoscere i nomi di tutto ciò che vede”.

I progressi stanno correndo veloci e quasi non sembra che in così poco tempo Sara abbia già fatto tutte queste conquiste.

“Ha voluto dormire con noi i primi mesi a Pristina ma arrivati a casa ha subito voluto andare nel lettino della sua cameretta” dice Vincenzo che per Sara è quasi come un eroe di famiglia.

Di più, mio marito è un fidanzato! – ride Antonella – : la sera quando è ora che torni a casa, Sara si mette in piedi su una sedia vicino alla finestra per vederlo arrivare!  Inoltre ogni lunedì mattina, dopo un fine settimana di giochi insieme, è una vera tragedia quando Vincenzo deve uscire per andare al lavoro!

La figura del papà, del resto, era poco conosciuta da Sara: in ogni caso i genitori sono felicissimi di vedere la loro bambina molto legata a loro, perfettamente inserita in famiglia, affettuosa con i nonni e i cugini come se li avesse conosciuti da sempre. A settembre Sara andrà all’asilo: già dimostra il suo carattere socievole e allegro con gli altri bambini.

Se penso al primo incontro…all’inizio aveva un po’ di timore poi le sono andata vicino con una bambola pezza. Vedendola, Sara ha cominciato ad avvicinarsi a noi – ricorda Antonella parlando del primo abbraccio con Sara a fine novembre – Avevamo anche portato della plastilina e con questa abbiamo cominciato a giocare tutti insieme”.

“Poi ha voluto che la prendessi in braccio – conclude – e quando è stato il momento di venire a casa con noi ha salutato tutti ed è uscita serena, senza guardarsi più indietro”.