Adozioni internazionali. Peru’. Questo si che è un comitato di accoglienza! Ad attendere i due fratellini di Lima: un pullman pieno zeppo di parenti e amici!!

perùMai sottovalutare la creatività dei parenti quando si adotta. Avreste mai immaginato che ad accogliere due fratellini originari del Perù ci fossero varie generazioni di parenti, arrivati in aeroporto a bordo di un autobus noleggiato per l’occasione?

È il benvenuto che, lo scorso 9 marzo, la famiglia e gli amici di Paola e Riccardo hanno riservato per Giorgio, 8 anni e mezzo e Sabina (nomi di fantasia ndr), 5 e mezzo, due fratelli che, dopo tanti anni di solitudine e abbandono, non vedevano l’ora di avere una famiglia tutta per loro.

Non ci aspettavamo un’accoglienza di questo tipo e i bambini erano entusiasti – dicono mamma e papà per #iosonoundono – È stata una giornata di festa: Sabina e Giorgio si sono sentiti subito parte della grande famiglia”.

I due fratellini che vivevano nello stesso istituto fuori Lima avevano espresso da tempo il desiderio di una famiglia: si trovavano in ‘hogar’ da un paio di anni, con un passato non facile alle spalle, se sei un bambino, incluso un periodo di vita in strada.

Sono bambini che stanno dimostrando capacità di adattamento incredibili, molta autonomia, proprio per i loro trascorsi – dice la mamma – ma anche una voglia di normalità e di vita semplice. Vediamo ogni giorno, dai loro comportamenti, che erano in grado di fare tutto in casa, per dare una mano e partecipare alla vita di comunità in istituto. Adesso devono tornare a fare i bambini”.

Il primo incontro con Paola e Riccardo è andato bene, nel modo più naturale possibile.

La prima sera sono tornati a dormire in istituto e noi in albergo – dice Riccardo, che ricorda la positiva permanenza in Perù  – ma dal giorno dopo volevano già stare con noi. E così sono entrati da subito in famiglia”.

Nei 45 giorni peruviani la neo famiglia ha trascorso momenti di vita quotidiana con grande naturalezza. “In Perù ci siamo trovati molto bene, ben accolti dal personale dell’istituto e dai rappresentanti governativi – dice Paola – E’ stata una bella esperienza, facilitata anche da fatto che conoscevamo un po’ di spagnolo”.

Arrivati a casa, dopo il bagno di folla e di affetto, dopo alcune settimane di esplorazione nel nuovo mondo Sabina e Giorgio hanno chiesto di andare a scuola.

 In Perù avrebbero ricominciato in questi mesi, dopo le loro vacanze scolastiche – dicono i genitori – e quindi, con il benestare della psicologa abbiamo assecondato, pur senza forzature, questo desiderio. Da qualche giorno hanno cominciato a restare qualche ora in classe”.

Giorgio è entrato in seconda elementare, Sabina alla scuola materna. “Insegnanti e compagni li hanno accolti bene, con regali e letterine, è stato commovente – aggiungono Paola e Riccardo  – e considerando che hanno davanti pochi mesi di scuola, siamo contenti della scelta fatta. Poi avranno un lungo periodo di vacanza: adorano stare in acqua, soprattutto Giorgio che era abituato a nuotare nel Rio delle Amazzoni, vicino al loro istituto”.

Già dopo poche settimane Sabina e Giorgio sono entrati in sintonia con tutti i parenti, nonni, zii, i piccoli cuginetti e perfino i figli degli amici.E’ incredibile, come se li conoscessero da sempre”, concludono mamma e papà, ancora ubriachi di gioia.

Chissà se sarà anche merito del comitato di accoglienza: è certo che Sabina e Giorgio scoppiano di felicità.