Adozioni internazionali. Prima riunione Cai. Di Biagio (Ap) “un faro in mezzo ad una pluriennale foschia”. Giovanardi (Idea) “resta rabbia per distruzione di un gioiello”

La prima riunione della Commissione Adozioni internazionali (Cai) dopo 3 anni di silenzio ha scatenato vari commenti sui social e sui media tanto da esponenti politici quanto da “gente comune” che sulla propria pelle ha subito e sofferto questi anni di inefficienze o meglio, come è stato detto proprio nel corso della riunione della CAI, di gravi irregolarità.

E così sono in tanti a chiedere pulizia, un rilancio delle adozioni internazionali nel segno della trasparenza e dell’impegno. Nel bene e nel nome dei bambini abbandonati.

La riunione della CAI di ieri (12 settembre ndr) – scrive sulla propria pagina facebook Aldo Di Biagio, Senatore di Area Popolare -, la prima dopo 38 mesi di confusione, disattenzione ed abbandono dell’intero comparto (dai minori agli addetti ai lavori) alla presenza del Presidente Gentiloni e della neo Vicepresidente Laera rappresenta un vero e proprio faro in mezzo ad una pluriennale foschia”.
Per Di Biagio “Sono stati affrontati alcuni degli aspetti più critici dell’intero sistema, riconoscendo le numerose irregolarità attuate dalle precedente gestione dell’ex vicepresidente di cui si è fornito ai commissari anche ampia documentazione attestante. È stato affrontato – tra le altre cose – il tema degli enti autorizzati per i quali è stata deliberata la verifica, assorbendo in tal modo quanto disposto dalla precedente gestione e mai effettuato”.

“Si è mostrata anche molta attenzione alle coppie adottive – continua -, in primis con il rinnovare la volontà di procedere con la liquidazione dei rimborsi alle coppie adottive del 2011 e presentando l’iniziativa della Vicepresidente Laera di istituire il fascicolo coppia digitale a cui potranno accedere le coppie che rappresenta la metafora di un percorso di trasparenza, interazione e confronto da più parti invocato ed auspicato”.

“Sono le prime battute di un processo che gradualmente deve riattivarsi e ricomporsi – precisa – lungo prospettive di fattività e lungimiranza completamente spazzate via da anni di mala gestio”.

“Il prossimo step, da anni invocato anche dal sottoscritto, è quello di un confronto istituzionale tra Parlamento e CAI  – si augura il senatore Di Biagioin merito alle istanze di rettifica della norma di riferimento. I tempi sono maturi e le proposte pronte, buttiamoci alle spalle l’impasse e inauguriamo una stagione di progetti e fiducia”.

Sulla stessa linea il senatore Carlo Giovanardi (Idea) (che ha condotto un’incessante battaglia contro la gestione di Della Monica) che però precisa “mi resta la rabbia e l’indignazione per tre anni di segnalazioni dettagliate che sono state regolarmente cestinate e intanto è stato distrutto un gioiello”.

Sui social prendono la “parola” anche chi all’ombra di questi 3 anni di piombo ha intrapreso l’iter adottivo. E che or si sente rincuorato dalla ripresa delle attività. Come Giusy Montanino che commenta così il post del senatore Di Biagio “Il suo resoconto apre uno spiraglio .a distanza di anni di silenzio e di una gestione deplorevole, Le sue parole,ci danno la forza per continuare a sognare di poter abbracciare nostro figlio/a (non conosciamo il sesso,ne l’età dopo 9 mesi dalla registrazione al cara)dall’India. Ci auguriamo che si apra una stagione proficua con la presidente Laera”.

In conclusione, come riportato anche da Il Fatto Quotidiano, sconcerto e amarezza anche da parte dei commissari della CAI, in particolare di Monya Ferritti. “Francamente sono rimasta sconvolta, come altri, dalle irregolarità emerse nell’attività della precedente gestione, irregolarità che fanno il paio con tutte le supposizioni che abbiamo fatto in questi anni ma che ora trovano una conferma documentale. La riunione del 12 settembre però sancisce un deciso cambiamento di rotta che servirà certamente a dare fiducia al  sistema della adozioni, sulla sua trasparenza, imparzialità ed efficienza dopo la nebbia di questi anni. Ho rivisto la Commissione al lavoro nella sua piena collegialità e questo indica una volontà chiara di esercitare il mandato di controllo coi pieni poteri. C’è molto lavoro da fare ma la strada è indicata, non torneremo indietro”.