Affido. Ascari (M5S): “Per i minori in difficoltà famigliare occorre l’avvocato del minore”

Torna nel dibattito politico una storica battaglia di Ai.Bi. – Amici dei Bambini

Come riformare il sistema dell’affido in maniera definitiva? Secondo la parlamentare del Movimento Cinque Stelle, Stefania Ascari, tra coloro che hanno proposto una speciale Commissione d’inchiesta parlamentare in materia, “la nostra idea è abrogare l’articolo 403 del codice civile e introdurre l’avvocato del minore“. Si tratta di una battaglia, quella dell’avvocato del minore, che Ai.Bi. – Amici dei Bambini porta avanti da tempo, sottolineandone la fondamentale importanza.

Affido. Torna il tema dell’avvocato del minore

L’articolo 403 del codice civile prevede attualmente l’allontanamento del minore, quando si trova in una condizione di grave pericolo. “Noi siamo per la sua abrogazione – ha detto la Ascari in un’intervista con il quotidiano Il Dubbioo, qualora non sia possibile, per riscriverlo completamente. Perché l’allontanamento coattivo di un bambino che viene prelevato da una scuola, a volte a testa in giù, non deve più succedere”.Deve essere inserito un principio della gradualità – ha aggiunto la Ascari – Se c’è una famiglia in difficoltà economica ed educativa non devo, immediatamente, allontanare il bambino, così come se c’è un genitore violento: si allontana lui, non il bambino, mantenendo intatto il nucleo familiare e sopportando madre e figlio. Se invece ci sono problemi di tipo educativo, si dà alla famiglia una stampella, affiancando un educatore, con gli assistenti sociali che predispongono un progetto. Se sono difficoltà di tipo economico, li si aiuta da questo punto di vista. In caso di problematiche gravi, la prima cosa da fare è individuare gli affidatari all’interno della famiglia: nonni, zii, persone a cui comunque i bambini sono legati, anche amici di famiglia. E si ascolta il minore. Importantissimo quest’ultimo aspetto”.

Affido. L’avvocato del minore oltre psicologo e servizi sociali

Già oggi, con l’intervento dei servizi sociali, lo psicologo ascolta il minore. Ma, prosegue la Ascari… “non basta, perché quando ci sono situazioni così gravi, in realtà, più persone entrano in contatto con i minori: i servizi sociali, lo psicologo, eventualmente lo psichiatra, la famiglia, le associazioni, i genitori… Deve essere un vero lavoro di equipe, a 360 gradi. Prevediamo, dunque, una serie di correttivi, introducendo anche la figura dell’avvocato del minore, che tuteli il bambino e faccia i suoi interessi. Attualmente la legge prevede la nomina di un tutore, però non è detto che sia sempre un avvocato. Si tratterebbe di un patrocinio a spese dello Stato e stiamo lavorando già da un anno per trovare le risorse. Vogliamo anche potenziare gli affidi part-time, con una figura di supporto alla famiglia. Spesso i genitori non sono mai stati bambini: se cresci solo in mezzo alla violenza non hai grandi insegnanti”.