Affido. Quante difficoltà ad accogliere minori stranieri

“Le famiglie affidatarie rendono un servizio gratuito alla società che non sarà mai abbastanza riconosciuto e valorizzato. Per quale motivo invece di facilitare questo compito si fa di tutto per renderlo più arduo?

Come possiamo ringraziare quelle famiglie, quei single, quelle coppie, che, per puro spirito di solidarietà, di accoglienza, di messa a disposizione per il bene del prossimo, decidono di aprire le porte della propria casa e del proprio cuore a minori che vivono situazioni di “temporanea” difficoltà familiare?

Accompagnandoli lungo questo impegnativo e meraviglioso percorso, verrebbe spontaneo rispondere. Facilitando pratiche quotidiane ed iter burocratici, saremmo portati a pensare.

Eppure, purtroppo, troppe volte le famiglie affidatarie si sentono lasciate sole a navigare attraverso il “mare dell’accoglienza”. Per non parlare delle complicazioni che sorgono quando ad essere accolti sono minori stranieri: tra rinnovi di permessi di soggiorno che, a volte, in era covid sembrano divenire un’impresa insormontabile, alle questioni sanitarie come i vaccini, fino a giungere a quelle economiche, come il rimborso delle spese dei testi scolastici.

Una famiglia affidataria racconta in una lettera inviata alla Stampa, la propria odissea quotidiana nell’accoglienza e si domanda: “Le famiglie affidatarie rendono un servizio gratuito alla società che non sarà mai abbastanza riconosciuto e valorizzato. Per quale motivo invece di facilitare questo compito si fa di tutto per renderlo più arduo?

Di seguito riportiamo il testo integrale della lettera pubblicata sul quotidiano La Stampa, nella rubrica La Voce dei Lettori.

 I veri ostacoli all’affido familiare

Gentile Direttore, scriviamo per denunciare una lunga serie di recenti disavventure che ci sono capitate come genitori affidatari (affido etero famigliare disposto da Tribunale per i Minorenni) di due minori stranieri.

Permesso di soggiorno:

Il permesso di soggiorno dei due minori che ospitiamo scadeva purtroppo in piena emergenza Covid, e, come si sa, conseguentemente scadevano pure le tessere sanitarie. Queste pratiche non possono essere gestire dai genitori affidatari ma sono compito del tutore legale. Ci viene comunicato che causa emergenza sanitaria il permesso sarebbe stato prorogato di alcuni mesi. Mesi dopo torniamo a sollevare la questione e ci viene risposto che il commissariato che ha sempre gestitole pratiche dei bambini non concedeva ancora appuntamenti al pubblico. Solo ad aprile di quest’anno, dopo molte insistenze, a quasi un anno dalla scadenza dei permessi di soggiorno, la questione viene veramente presa in mano e finalmente si scopre che la domanda di richiesta di rinnovo del permesso non si trova più. Dove sarà finita? Ricordiamo che ai permessi di soggiorno è legata la possibilità di fruire dei sevizi sanitari: niente permessi di soggiorno, niente sanità!

Cedole librarie:

i bambini che ospitiamo non sono residenti a Udine ma, essendo qui domiciliati, frequentano le scuole locali. Il più piccolo frequenta la scuola primaria. Ad agosto di quest’anno riceviamo comunicazione dalla Dirigente Scolastica che il Comune di Udine da quest’anno non erogherà più le cedole librarie ai non residenti. Chiamiamo subito il comune di residenza dei bambini che prontamente ci invia i documenti necessari per il rimborso dei libri (cedole librarie). Ci rechiamo a ritirare i testi presso la cartolibreria in cui sono stati prenotati e ci sentiamo rispondere che la titolare non ha alcuna intenzione di fatturare ad altri comuni. Dunque niente libri!

Vaccino Covid:

ci rechiamo presso il più vicino centro vaccinale con la figlia dodicenne dotata di tutti i documenti firmati dal tutore legale. All’accettazione spieghiamo perché i documenti non sono stati firmati da noi. Il medico risponde che deve verificare se la documentazione è sufficiente. Dopo una cospicua attesa ci viene comunicato che la bambina non può essere vaccinata perché, in sostanza, nessuno si assume la responsabilità di firmare l’accettazione e nessuno sa come comportarsi in questa situazione. Niente vaccino, niente green pass!

Concludiamo con un commento generale: le famiglie affidatarie ospitano figli non propri e si accollano l’onere di crescerli per pura disponibilità d’animo e con notevoli sacrifici. Le famiglie affidatarie rendono un servizio gratuito alla società che non sarà mai abbastanza riconosciuto e valorizzato. Per quale motivo invece di facilitare questo compito si fa di tutto per renderlo più arduo? Si noti che in tutti i casi sopra riportati se ognuno avesse svolto il proprio compito fino in fondo e seriamente non ci sarebbe stata alcuna difficoltà. Troviamo vergognoso ma significativo che invece il comportamento dei nostri interlocutori sia stato quello di lavarsene le mani.