Assegno unico per ogni figlio. Chi ci perderà? Chi ci guadagnerà?

Per estendere la misura a tutti senza che qualcuno ci debba rimettere servono altri sette miliardi di euro

L’introduzione dell’assegno unico e universale per ogni figlio è sicuramente una notizia positiva per le famiglie. Se non altro in termini di semplificazione. Tuttavia, se la legge delega ha ottenuto un’approvazione unanime alla Camera dei Deputati, con 452 voti favorevoli, ed è ora approdata al vaglio del Senato, non è ancora risolto il problema delle coperture. Sì, perché, per estendere la misura universalmente bisogna trovare nel bilancio dello Stato la cifra non irrisoria di sette miliardi di euro. Attualmente le principali misure sono infatti dedicate ai lavoratori dipendenti mentre, con l’assegno unico, i benefici sarebbero estesi anche a: disoccupati, incapienti, partite IVA e autonomi. Tutti riceverebbero l’assegno il primo giorno del mese, direttamente sul conto in banca.

Assegno unico per ogni figlio: il rebus dell’importo

C’è poi il discorso della dimensione dell’assegno: se in prima battuta era stata indicata una cifra massima di 240 euro mensili fino ai 18 anni e di 80 euro fino ai 21, il testo approdato a Palazzo Madama non parla più di cifre.

L’unica indicazione riguarda i disabili, per i quali è prevista, rispetto a quello che sarà il contributo, una maggiorazione dal 30% al 50%. Se la cifra sarà quindi stabilita da un successivo e specifico decreto, il ministro della Famiglia, Elena Bonetti, aveva parlato di una cifra tra i 200 e i 250 euro mensili, specificando che ritenesse necessaria la certezza “che sia una cifra che non faccia perdere denaro a nessuna famiglia”. Ovviamente il riferimento è a quelle più fragili che attualmente percepiscono diversi incentivi dallo Stato, incentivi che dall’assegno unico sarebbero riassorbiti.

Assegno unico per ogni figlio: le misure assorbite dall’importo

Le misure che sarebbero assorbite dall’assegno includono: assegni per nucleo famigliare, bonus bebè e detrazioni fiscali per i figli a carico. Secondo il sito economico Lavoce.info, sarebbe praticamente impossibile evitare la possibilità che l’estensione dell’assegno a tutti non faccia perdere soldi a qualcuno. Tuttavia, sempre lo stesso sito ritiene che, già con cinque miliardi di euro in più rispetto all’attuale stanziamento e con una rimodulazione per fasce di reddito, si potrebbe ridurre di 1,5 punti il tasso di povertà complessivo del Paese e di ben 3,2 quello dei minori. Un esempio? Una famiglia con due figli e un indice ISEE inferiore ai 7mila euro al mese percepirebbe, grazie all’assegno, circa 452 euro al mese.

Insomma, il compito del Governo, in questo frangente, appare tutt’altro che semplice, considerando anche la disgregazione sociale prodotta dall’emergenza Coronavirus. Tuttavia la strada intrapresa, se non altro, sembra promettente.