Assegno unico: quali sono le sei misure di sostegno attualmente in vigore che verranno cancellate

L’assegno unico al via dal 1 luglio riguarderà 7,6 milioni di famiglie e andrà a sostituire sei misure di sostegno attualmente in essere. Grazie alla clausola di salvaguardia, nessuno ci rimetterà

Se la misura tanto attesa dalle famiglie e in partenza dal 1 luglio si chiama “assegno unico”, un motivo ben preciso c’è: non tanto nel sostantivo “assegno” (ché di certo non ci saranno foglietti di carta firmati per riscuotere la cifra), quando nell’aggettivo “unico”, che implica il fatto di sostituire, lui da solo, diverse altre misure di sostegno attualmente in essere.
Per la precisione, queste misure sono sei e, proprio per la loro varietà, hanno creato e stanno continuando a creare qualche dubbio nei pensieri dei contribuenti, anche perché, come più volte detto, i dettagli della riforma saranno definiti dai decreti attuativi ancora sono allo studio.

La sei misure di sostegno che verranno cancellate dall’assegno unico

La principale misura che sarà assorbita all’interno dell’assegno unico e universale è quella che riguarda le detrazioni per i figli a carico, che dovrebbero rimanere in vigore solo per i figli maggiori di 21 anni (visto che l’assegno si ferma a considerare i figli fino a quell’età). Attualmente le detrazioni sono calcolate direttamente in busta paga e, per questo, non sono usufruibili dai soggetti incapienti i cui redditi hanno un’imposta troppo bassa per raggiungere la soglia dello sconto fiscale.

Altra misura attualmente pensata per le famiglie che sparirà sono gli assegni al nucleo familiare, ad oggi previsti solo per i figli minorenni e i cui importi sono modulati in base al reddito complessivo imponibile. La richiesta viene fatta ogni luglio all’INPS e l’assegno viene poi erogato in busta paga.

Per le famiglie numerose, con più di tre figli e un ISEE inferiore a 8.788,99 euro, ci sono oggi degli ulteriori assegni, emessi per 13 mensilità, destinati anch’essi ad essere assorbiti all’interno dell’assegno unico.

Le altre tre misure in via di cancellazione, infine, sono i vari incentivi che nel corso degli anni sono stati previsti per i nuovi nati: il cosiddetto bonus bebè, il premio alla nascita per le neo-madri e il fondo di natalità per le garanzie sui prestiti. In totale, dalla soppressione di questi tre strumenti si dovrebbero risparmiare 1,3 miliardi di euro.

Una corsa contro il tempo per accontentare 7,6 milioni di famiglie

Secondo i calcoli effettuati, le famiglie che beneficeranno dell’assegno unico sono 7,6 milioni e per evitare che alcune di esse possano rimetterci, prendendo meno di quanto prendono ora, è prevista una clausola di salvaguardia.

Di certo, il tempo per il via alla misura è molto stretto, ma il Governo pare molto determinato nel rispettare la data del 1 luglio. Una data che, per molte famiglie, è attesa davvero da tanti, tanti anni.