BAMBINIxLAPACE. Bambini profughi di guerra: l’infanzia che ritorna, passo dopo passo

A Cărpineni, in Moldova, bambini fuggiti dalla guerra in Ucraina ritrovano il senso di casa, protezione e appartenenza grazie al lavoro quotidiano di Ai.Bi. Amici dei Bambini

Da oltre tre anni, il Centro di Accoglienza Temporanea per i Profughi di Cărpineni, in Moldova, rappresenta un punto di riferimento sicuro per decine di bambini in fuga da conflitti che hanno segnato profondamente la loro infanzia.
In questo spazio protetto, minori provenienti dall’Ucraina, ma anche da Paesi come la Palestina, possono ricostruire una quotidianità fatta di gioco, relazioni e stabilità, accompagnati da educatori e psicologi. Ognuno è accolto per ciò che è, con la propria storia, e accompagnato in un percorso di crescita emotiva e integrazione.
Qui, l’infanzia tenta di riemergere nella sua forma più autentica: fatta di domande, esplorazioni, e del bisogno profondo di sentirsi al sicuro. Questi bambini non sono definiti da ciò che hanno perso, ma da ciò che possono ancora ritrovare: fiducia, senso di appartenenza, nuove relazioni.
Settimana dopo settimana, partecipano ad attività guidate dallo psicologo dell’associazione Amici dei Bambini Moldova, pensate per aiutarli a riconoscere le emozioni, rafforzare la fiducia reciproca e riscoprire il valore della convivenza.

Che cos’è l’amicizia per chi ha vissuto la guerra?

Durante una recente sessione, è stata posta ai bambini una semplice ma potente domanda: “Cos’è per te l’amicizia?”
Le risposte, commoventi nella loro sincerità, raccontano un mondo interiore ferito, ma non distrutto: È quando qualcuno ti protegge.”, ha risposto qualcuno. “Quando ti tengono un segreto.”, gli ha fatto eco un altro. O, ancora: “Quando nessuno vuole la guerra.”; “Quando persone straniere possono vivere insieme come una famiglia.”
Parole che fanno riflettere. Per questi bambini, la guerra ha alterato anche il significato del gioco e delle relazioni. L’amicizia, per loro, non è un dato acquisito: è un bisogno urgente, un balsamo per l’anima.
Eppure, nel centro di Cărpineni, ciò che un tempo li divideva – lingua, religione, abitudini – si trasforma in una ricchezza condivisa. Tutti i bambini diventano compagni di giochi e merende, piccoli alleati nella ricostruzione quotidiana del proprio mondo. Attraverso giochi di gruppo, laboratori tematici e momenti di riflessione guidata, i bambini imparano a riconoscere le proprie emozioni, a fidarsi dell’altro, a gestire i piccoli conflitti. Il gioco diventa così uno strumento terapeutico, veicolo di sorrisi, colori e parole gentili.

Sentirsi parte di qualcosa

Le attività proposte, leggere solo in apparenza, racchiudono una profonda funzione educativa: creare uno spazio sicuro, in cui anche il dolore possa essere espresso senza paura.
“Un bambino che ha vissuto la guerra può giocare, ma lo fa in modo diverso,” spiega Ana Nederita, psicologa del centro. “All’inizio osserva, è diffidente. Poi, pian piano, se sente che l’ambiente è accogliente, si apre. Ed è lì che comincia il vero cambiamento.”
È proprio in quel “pian piano” che si costruisce la speranza: nell’incontro quotidiano, nella condivisione di un disegno, in una parola detta con affetto. Questi bambini, pur venendo da angoli diversi del mondo, si scoprono simili nella vulnerabilità e nel desiderio di essere accolti. Ed è lì, in quella somiglianza profonda, che nasce una nuova possibilità: sentirsi parte di qualcosa.
Al Centro di Cărpineni, giorno dopo giorno, lontano dalle sirene e dal rumore delle bombe, i bambini imparano che l’amicizia è più forte della paura. E anche se la guerra ha lasciato cicatrici profonde, non ha spento il bisogno di amore, di gioco, di appartenenza.

Il tuo sostegno ai bambini dell’Ucraina

Le iniziative di Ai.Bi. in Ucraina e Moldova si susseguono ormai da tre anni. Purtroppo, la guerra non accenna a finire e, con essa, non finiscono i bisogni dei bambini e delle famiglie. Anzi, ogni giorno che passa è un giorno in più di guerra ad appesantire i pensieri, il vivere quotidiano e la speranza verso il futuro. Ecco perché oggi più che mai serve l’aiuto di tutti per riuscire ad andare incontro ai bisogni delle famiglie e, soprattutto, dei bambini, da sempre le prime vittime di ogni guerra e ogni emergenza. Chiunque può dare il proprio contributo attraverso una donazione, per dare continuità agli interventi che Ai.Bi. compie ogni giorno nel contesto della campagna #BAMBINIXLAPACE. EMERGENZA UCRAINA

E ricorda: ogni donazione gode delle seguenti agevolazioni fiscali.