#BAMBINIxLAPACE. La corsa ai bambini profughi: ecco cosa sta succedendo in Italia , in mancanza della legge su affido internazionale

Si susseguono in tutta Italia messaggi e chat di ogni genere che invitano ad “accogliere in casa tua” un orfano dall’Ucraina. Ma bisogna fare attenzione perché, al di là della buona volontà di chi accoglie, si può andare incontro ad accoglienze illegittime, pericolose anche per gli stessi minori

È così in tutte le guerre: i civili sono i bersagli, le città sono distrutte, le famiglie smembrate, i bambini e gli adolescenti si ritrovano, dall’oggi al domani, in fuga con familiari, amici, spesso anche da soli. Lo stiamo osservando, in diretta, nel conflitto in corso in Ucraina e il nostro senso di impotenza si intreccia alla volontà di poter fare qualcosa per donare serenità ai piccoli profughi.
L’onda emotiva che si accompagna in questi giorni dolorosi spinge all’azione.

La mancanza di una legge sull’affido internazionale

In Italia, in mancanza di una legge sull’affido internazionale, si stanno moltiplicando sul web e soprattutto attraverso messaggi whatsapp appelli e inviti a collaborare per ospitare famiglie, orfani o semplicemente bambini ucraini.
In alcuni casi gli avvisi riportano anche nomi o siti di riferimento e invitano alla collaborazione per accogliere minori o per partecipare alla solidarietà in occasione di presunti arrivi di ucraini in diverse città italiane. Alcuni messaggi riportano addirittura la possibilità di “tornare a casa con il ‘proprio’ bambino”.
Seppure in buona fede, molti singoli cittadini o organizzazioni con poca o nessuna esperienza nell’accoglienza dei minori, in Italia e nei Paesi coinvolti nei conflitti, stanno lanciando iniziative che rischiano di essere improvvisate.
Nel merito si è espresso perfino l’Associazione italiana dei Magistrati per i minorenni e per la famiglia, che ha diramato un comunicato in cui si invitano le autorità preposte alla protezione dei minori, nonché le Autorità giudiziarie minorili, a: “Monitorare e validare le molteplici iniziative già in atto, al fine di rendere tracciabili tutti i minori ucraini variamente giunti in Italia, scongiurandone la possibile sparizione e il possibile sfruttamento”. Si esprime, quindi, forte preoccupazione, condiviso da associazioni e enti a tutela dell’infanzia, rispetto al rischio che questi minori provati da stress e dolore, corrono una volta arrivati in un Paese straniero e sconosciuto.

L’accoglienza è una cosa seria

Ai.Bi., pertanto, invita a segnalare ogni caso sospetto di cui si viene a conoscenza; nel frattempo, insieme ad associazioni nei territori, alle prefetture, alla Protezione Civile, continua in prima persona il suo impegno in termini di supporto umanitario e accoglienza.
Per cercare di fare ancora maggiore chiarezza, Ai.Bi., in collaborazione con Faris, Family Relationship International School, la scuola di relazioni familiari dell’Associazione, sta organizzando una serie di webinar gratuiti, in cui dare le corrette informazione non solo su quanto sta accadendo ma anche su cosa nel concreto – e nella piena legalità – è possibile fare per aiutare davvero e accogliere i profughi in fuga dall’Ucraina.
Perché accogliere non è solo “aprire una porta”, ma è fornire anche un’assistenza adeguata a chi ha perso tutto, ha vissuto traumi e fatiche inimmaginabili e si ritrova in un Paese sconosciuto e straniero a ripensare il suo futuro.

QUI si possono trovare un po’ di risposte alle domande più frequenti che ci sono arrivate in questi giorni in merito all’accoglienza, e ci si può iscrivere ai webinar gratuiti di formazione
Ai.Bi. – Amici dei bambini ha messo in campo una campagna dedicata alla crisi ucraina: BAMBINIxLAPACE, alla quale chiunque può partecipare scegliendo una delle varie modalità di aiuto e vicinanza alle famiglie e i bambini ucraini. Perché, ora, il loro futuro dipende anche da te”. EMERGENZA UCRAINA