BAMBINIxLAPACE. Moldova. Centro di accoglienza di Carpineni: la storia della Famiglia dei Nove

Il Centro di Accoglienza Temporanea dei Profughi di Carpineni accoglie e sostiene i bambini e le famiglie sfollati dalla guerra in Ucraina, offrendo opportunità di educazione, socializzazione e integrazione

Dallo scorso mese, presso il Centro di Accoglienza Temporanea dei Profughi, di Carpineni, dove sin dall’inizio della guerra in Ucraina, Ai.Bi. sta portando avanti una grossa iniziativa di sostegno dei beneficiari e del centro stesso, ha trovato rifugio una famiglia composta di ben sette persone.

La Famiglia dei Nove

“Abbiamo ancora un bel lavoro da fare – afferma il capo della famiglia (il cui cognome si può tradurre come “la famiglia dei nove) – ma per ora siamo felici di esserci sistemati in un posto tranquillo, dove possiamo crescere i nostri figli nella pace e nell’amore.”
Sono questi i valori che i due genitori cercano di insegnare ai figli per assicurare loro una buona educazione ed una crescita armoniosa. Lo si vede dal modo in cui i piccoli relazionano tra di loro: sono molto uniti, si cercano, si vogliono bene e vogliono bene anche agli animaletti che vivono presso il centro. Di fatti, la famiglia è abituata ad allevare animali. Stando alle parole della madre, hanno avuto sempre qualche animale presso la casa: mucche, caprette, galline “e tutto quello che si può trovare in un tipico cortile campestre di un vero contadino ucraino”.
Ora questo cortile è rimasto alla cura del nonno, che non ha voluto lasciare il Paese e che spera di poter riabbracciare presto i nipoti che tanto gli mancano. Come anche a loro mancano i nonni, i dintorni domestici… e i latticini che la famiglia produceva in casa.

La vita in Moldova

Cambiando lo stile di vita, la famiglia ha dovuto conformarsi alle condizioni che hanno trovato in Moldova. Per favorire un migliore inserimento sociale alla famiglia, l’assistente sociale del centro, li ha accompagnati nel percorso di conseguimento dello statuto di protezione temporanea, il che ha permesso al padre di trovare un lavoro legale nel Paese moldavo.
Con il reddito che guadagna, è in grado di procurare le cose necessarie per la famiglia.
“Noi, al centro gli assicuriamo il vitto e l’alloggio, ma ci sono delle spese che non possiamo sostenere, soprattutto quando si tratta di famiglie numerose, con bambini di diverse età e necessità ancora più diverse, per cui un soldo in più non è mai troppo in questo caso.” – sostiene l’assistente sociale, Nina, che ci parla di vari bisogni della famiglia.
Trattasi di cinque bambini, maschi e femmine di 14, 9, 7, 6 e 4 anni.
Per tre di loro già sono state attivate le pratiche di iscrizione, con frequenza fisica, presso la scuola locale, mentre i piccolini verranno iscritti all’asilo d’infanzia.
Consapevole della permanenza che sarà abbastanza lunga in Moldova, la madre dei bambini (psicologa di formazione), è stata d’accordo di iscrivere i figli nelle strutture di educazione nazionali.
“A differenza degli altri beneficiari che preferiscono la scuola on-line per i loro figli, ci rende contenti la collaborazione della madre, che capisce molto bene l’importanza della socializzazione dei bambini negli ambiti giusti – racconta la signora Nina.

Un quadro di famiglia

Intanto, grandi e piccoli, tutti i fratelli sono ospiti permanenti della Ludoteca, che considerano un labirinto magico, pieno di secreti da scoprire; un posto che offre tantissime opportunità per sfruttare la loro fantasia e le capacità artistiche. Grazie ai lavori ed alle attività di animazione socio-educativa in cui sono coinvolti i fratelli, insieme agli altri bambini del centro, loro madre riferisce buoni sviluppi ed è contenta per le opportunità di sviluppo che il centro offre loro.
Nel lavoro con i bambini, la signora Nina ci parla dell’importanza dell’approccio individuale, sia nel nucleo familiare, che negli ambiti dove essi vengono educati, tenendo conto delle loro età e dei bisogni (di sviluppo, di apprendimento, di comunicazione, ecc.) molto diversi.
“È un lavoro duro” – spiega l’assistente sociale – “ma dopo tutto, è bello vederli seduti al tavolo, la sera, tutti insieme, una famiglia unita e serena. Noi, che prima lavoravamo per i bambini abbandonati, e da quasi due anni ormai, per gli sfollati della guerra, un quadro così bello, non l’abbiamo visto da tempo.”
Attualmente, la struttura accoglie 63 persone, di cui 21 sono bambini.

Sostieni anche tu la campagna #BAMBINIXLAPACE

Serve ancora il sostegno di tutti per venire incontro ai tanti bisogni delle donne, mamme e famiglie colpite dal conflitto. Chiunque può dare il suo contributo attraverso una donazione “una tantum” o sostenendo il progetto di adozione a distanza dei bambini e le famiglie ucraine, per dare continuità agli interventi che l’associazione compie ogni giorno nel contesto dell’iniziativa #BAMBINIXLAPACE. Clicca QUI per partecipare.