BAMBINIxLAPACE. Ucraina. Lettera a Babbo Natale: un desiderio di pace

La lettera di Vladislav, un bambino ucraino di 8 anni rifugiato in Moldova, è molto più di una semplice lista di regali: è una preghiera che incarna il dolore e la speranza di milioni di bambini ucraini

Le festività natalizie sono alle porte, portando con sé il clima di gioia e serenità che caratterizza questo periodo. Tuttavia, nascosta tra le righe di una lettera scritta da Vladislav, un bambino rifugiato in un piccolo villaggio moldavo, emerge una storia di sogni e paure che rispecchiano un’infanzia segnata dalla guerra. Vladislav, infatti, non si limita a chiedere i regali tradizionali, ma esprime un desiderio che va ben oltre: la speranza di una pace duratura e un futuro migliore per la sua patria martoriata dal conflitto. La sua lettera è il riflesso di un presente difficile, fatto di dislocazione e trauma, ma anche di una sorprendente forza interiore.

La magia del Natale e i sogni dei bambini

Il Natale è un periodo speciale, in cui anche i desideri più semplici sembrano poter diventare realtà. Come tanti bambini della sua età, Vladislav sogna di ricevere una PlayStation, un’evasione dalla dura realtà quotidiana. Ma nella sua lista compaiono anche richieste insolite: 30.000 monete di Roblox, un gatto bianco, un cagnolino. È un elenco che rivela quanto la sua mente, pur segnata dalla guerra, sia ancora radicata nella fantasia e nei sogni dell’infanzia.
Tra queste richieste, però, spicca una frase che va oltre il semplice desiderio materiale: “Che l’Ucraina vinca”.
Non è solo un augurio, ma una preghiera che incarna il dolore e la speranza di milioni di bambini ucraini. Mentre i suoi coetanei decorano alberi di Natale e scartano regali, Vladislav ha imparato a desiderare anche per il futuro.

Gli effetti della guerra sui bambini

Oltre ai giochi e ai dolci, Vladislav chiede che l’esercito ucraino sia equipaggiato per proteggere la sua patria e persino una carta bancaria per il telefono, un oggetto che molti bambini considererebbero un lusso. Per lui, invece, rappresenta un simbolo di autonomia in un mondo che sembra sfuggirgli di mano.
Gli psicologi avvertono che la guerra ha effetti devastanti sulla salute mentale dei bambini, con traumi che si manifestano in modi profondi e complessi. In Moldova, ad esempio, molti bambini rifugiati colpiti dagli orrori del conflitto finiscono per “giocare alla guerra”, un modo per elaborare una realtà che li sovrasta. Altri diventano iperprotettivi verso i propri familiari, assumendo ruoli che vanno oltre la loro età e capacità emotiva.
Bambini come Vladislav, costretti a vivere lontano dalla propria casa e dai propri affetti, hanno bisogno di un supporto costante per affrontare le difficoltà interiori che li accompagnano. Il loro sguardo è già segnato dalla consapevolezza che la realtà è spesso distante dai sogni.

Un futuro da sognare

Nonostante tutto, c’è qualcosa di magico nel modo in cui i bambini vedono il mondo. Vladislav, come molti suoi coetanei, crede nel bene, nella verità e, naturalmente, in Babbo Natale. I sogni dei bambini sono simili ovunque, alimentati dalla speranza e dal desiderio di un futuro migliore. Tuttavia, i sogni dei bambini ucraini includono anche richieste che i loro coetanei di altre nazioni non conoscono: armi per difendere la propria terra, protezione per la propria famiglia.
“Solo così i bambini ucraini potranno sognare come tutti gli altri bambini del mondo,” scrive un genitore sui social media, sperando che un giorno anche suo figlio possa tornare a sognare liberamente. Vladislav chiede che i suoi eroi, i soldati ucraini, siano ben equipaggiati per proteggerlo. Per lui, questo è un desiderio sincero e innocente, ma testimonia quanto profondamente il conflitto abbia invaso il suo immaginario.

Un messaggio di speranza

Forse Babbo Natale, quest’anno, non potrà portare tutte le armi richieste, né cambiare il destino di un popolo. Ma potrebbe portare un segno di speranza: la promessa che l’Ucraina tornerà a essere un luogo di pace, dove i bambini come Vladislav potranno crescere sereni e senza il peso della guerra.
Le richieste di Vladislav ci ricordano che, sebbene il Natale rappresenti un momento di gioia, per molti bambini nel mondo – come quelli ucraini – è anche un periodo di riflessione sulle proprie paure e sul desiderio di un futuro migliore. Mentre ci prepariamo a festeggiare, dovremmo ricordare che il vero regalo che possiamo fare a questi bambini è lavorare per costruire un mondo libero dalla guerra e dalla sofferenza.
Quest’anno, Babbo Natale ha una missione speciale: non solo portare giocattoli e dolci, ma anche la speranza che la guerra finisca presto e che tutti i bambini possano tornare a sognare, liberi e felici, come ogni bambino merita.

Il tuo sostegno ai bambini dell’Ucraina

Le iniziative di Ai.Bi. in Ucraina e Moldova si susseguono ormai da oltre due anni. Purtroppo, la guerra non accenna a finire e, con essa, non finiscono i bisogni dei bambini e delle famiglie. Anzi, ogni giorno che passa è un giorno in più di guerra ad appesantire i pensieri, il vivere quotidiano e la speranza verso il futuro. Ecco perché oggi più che mai serve l’aiuto di tutti per riuscire ad andare incontro ai bisogni delle famiglie e, soprattutto, dei bambini, da sempre le prime vittime di ogni guerra e ogni emergenza. Chiunque può dare il proprio contributo attraverso una donazione, per dare continuità agli interventi che l’associazione compie ogni giorno nel contesto della campagna #BAMBINIXLAPACE. EMERGENZA UCRAINA

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