BAMBINIxLAPACE. Nadiya, una rifugiata ucraina in cerca di pace: la tragedia della guerra e la speranza di un nuovo inizio

Dalla distruzione del suo giardino in Ucraina a una nuova vita in Moldova. La storia di Nadiya, una rifugiata che non smette di credere nella pace e che ha trovato accoglienza e solidarietà

La guerra in Ucraina ha costretto milioni di persone ad abbandonare le proprie case, lasciandosi alle spalle non solo muri e oggetti, ma anche radici, tradizioni e intere vite. Tra queste persone c’è Nadiya, una donna di 64 anni originaria della regione di Donetsk. La sua è la storia di una rifugiata che, dopo una vita trascorsa nella sua terra, ha dovuto cercare sicurezza e pace in un paese sconosciuto: la Moldova.

Una vita dedicata al lavoro e un sogno rimandato

Per gran parte della sua vita, Nadiya ha lavorato come contabile, immersa in numeri e documenti. Tuttavia, coltivava un sogno segreto: dedicarsi all’agricoltura. Sin da giovane, aveva amato la terra e il ritmo delle stagioni, ma le necessità quotidiane e le responsabilità familiari l’avevano spinta a mettere da parte questa aspirazione.
La pensione, finalmente, le ha regalato il tempo e la libertà di inseguire quel desiderio rimasto a lungo in sospeso. Nadiya ha trasformato un piccolo appezzamento in un giardino rigoglioso, dove coltivava ortaggi da vendere al mercato. Quel giardino, inizialmente nato come un hobby, è diventato una fonte di reddito e, soprattutto, di serenità. Ogni giorno trascorso tra le piante le donava una pace profonda, in armonia con la natura e con se stessa.
Ma la calma conquistata con tanta fatica è stata spezzata dall’arrivo della guerra. Il giardino, simbolo dei suoi sogni realizzati, e la tranquillità della sua vita sono stati spazzati via da bombe e paura.

Quando fuggire diventa l’unica opzione

Nel 2022, l’intensificarsi del conflitto ha portato Nadiya a una decisione impossibile. Nonostante i primi segnali di pericolo, ha scelto di rimanere a Donetsk, sperando che la situazione si risolvesse. “Abbiamo sempre vissuto come cristiani, in pace. Mai avrei pensato che la guerra potesse arrivare nel ventunesimo secolo,” racconta con voce spezzata.
Con il suono delle esplosioni sempre più vicino, ha capito che la sua casa non era più sicura. Dopo mesi di incertezza, in ottobre 2022 ha lasciato tutto: la casa, il giardino e i ricordi. La sua destinazione era la Moldova, un paese vicino che le offriva rifugio, ma che rappresentava anche un salto nell’ignoto.

Un’accoglienza calorosa e la solidarietà moldava

Nadiya è arrivata a Chișinău, capitale della Moldova, senza conoscere la lingua né avere certezze sul futuro. Nonostante la vulnerabilità, ha trovato una comunità pronta ad aiutarla. “La gente del posto è stata incredibile. Anche se non parlavo la lingua, mi hanno aiutata a capire cosa fare per adattarmi,” ricorda con gratitudine.
Dopo un breve soggiorno a Chișinău, Nadiya si è trasferita a Căușeni, una tranquilla città del sud della Moldova. Qui ha trovato un equilibrio tra i servizi di cui aveva bisogno e la pace che cercava. “A Căușeni mi sento più a mio agio. Posso passeggiare, fare la spesa, andare in farmacia o in banca. È un posto dove la vita è semplice e serena,” spiega.
Căușeni è anche una delle località coinvolte nel progetto PACE (Protezione, Accoglienza, Cultura, Educazione), finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo. Il progetto, che supporta rifugiati e sfollati, ha offerto a Nadiya strumenti preziosi per ricominciare: accoglienza, assistenza psicologica e opportunità per costruire una nuova normalità.

Vivere con la paura, sperare nella pace

Il viaggio di Nadiya verso una nuova vita non è stato privo di difficoltà. Al sollievo di essere lontana dai bombardamenti si è aggiunta una dolorosa nostalgia per la sua terra e un senso di colpa per averla lasciata. “Era difficile accettare che la mia vita in Ucraina fosse finita. Ogni rumore forte risveglia la paura, e questa sensazione rimarrà con noi per sempre,” confessa.
Grazie al supporto del Centro di Cooperazione Sud (CCS), partner locale del progetto PACE, Nadiya ha ricevuto aiuto per affrontare il trauma. Psicologi e giuristi del centro l’hanno accompagnata in questo percorso, offrendole non solo supporto emotivo ma anche pratico, con voucher prepagati e assistenza legale. “Il calore e la comprensione che ho trovato qui mi hanno aiutata a superare i momenti più difficili,” dice con riconoscenza.
Nonostante tutto, Nadiya conserva la speranza. La Moldova le ha dato una seconda casa, ma il suo desiderio più grande rimane la pace. “Il mio sogno è che la guerra finisca, non solo in Ucraina ma in tutto il mondo,” afferma con determinazione. La sua preoccupazione va ai giovani, il futuro di ogni nazione: “I bambini e i ragazzi che soffrono a causa della guerra hanno bisogno di aiuto. Sono loro la nostra speranza.”

Una testimonianza di grande umanità

La storia di Nadiya è quella di una donna che ha perso tutto, ma ha trovato la forza di ricominciare grazie alla solidarietà di una comunità accogliente. È una storia che ricorda a tutti noi il valore della compassione e l’importanza di costruire ponti di umanità nei momenti più bui.
Nonostante le ferite della guerra, Nadiya ha dimostrato che la speranza può germogliare ovunque, anche lontano da casa. E mentre continua a ricostruire la sua vita in Moldova, porta con sé un messaggio universale: la pace è il dono più prezioso che possiamo lasciare alle future generazioni.

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Le iniziative di Ai.Bi. in Ucraina e Moldova si susseguono ormai da oltre due anni. Purtroppo, la guerra non accenna a finire e, con essa, non finiscono i bisogni dei bambini e delle famiglie. Anzi, ogni giorno che passa è un giorno in più di guerra ad appesantire i pensieri, il vivere quotidiano e la speranza verso il futuro. Ecco perché oggi più che mai serve l’aiuto di tutti per riuscire ad andare incontro ai bisogni delle famiglie e, soprattutto, dei bambini, da sempre le prime vittime di ogni guerra e ogni emergenza. Chiunque può dare il proprio contributo attraverso una donazione, per dare continuità agli interventi che l’associazione compie ogni giorno nel contesto della campagna #BAMBINIXLAPACE. EMERGENZA UCRAINA

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