BAMBINIxLAPACE. Vivere oltre la guerra: le sfide dei rifugiati ucraini in Moldova

Dalla fuga dal conflitto in Ucraina alla lotta per l’integrazione: è essenziale continuare a mobilitare risorse per fornire ai rifugiati servizi vitali, come i 600 voucher per beni di prima necessità distribuiti a 339 famiglie nell’ambito del progetto Pace

La guerra in Ucraina ha costretto milioni di persone a lasciare le proprie case, trovando rifugio in nazioni vicine come la Moldova. Questo piccolo Paese, tra i più poveri d’Europa, è quello che ha accolto il maggior numero di profughi in rapporto alla sua popolazione, affrontando un’enorme sfida per fornire accoglienza e integrazione adeguate. La storia dei rifugiati ucraini in Moldova è caratterizzata da un’estrema resilienza e dalla ricerca continua di un futuro migliore.
Tra le tante storie di coraggio, spicca quella di un uomo ucraino che, per sfuggire al conflitto nel suo paese, ha scelto la via dell’esilio anziché della guerra. Questo uomo, costretto a lasciare la propria casa e tutto ciò che conosceva, ha deciso di salvaguardare la propria vita e quella della sua famiglia, un sacrificio che però lo ha esposto a nuove difficoltà in un contesto estremamente precario. La sua situazione attuale, ancora irrisolta, è seguita dal Centro Cooperazione Sud (CCS), partner di Ai.Bi. – Amici dei Bambini ETS nell’ambito del progetto PACE: Protezione, Accoglienza, Cultura, Educazione, finanziato dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) di Kiev.

Benefici e limiti della Protezione Temporanea

Il progetto PACE ha permesso a questo rifugiato di ottenere un documento identificativo e la Protezione Temporanea, un passaggio importante che gli consente di lavorare legalmente in Moldova. Tuttavia, sebbene queste misure offrano un certo livello di stabilità, presentano anche significative limitazioni. La Protezione Temporanea non garantisce l’accesso all’assicurazione medica, una mancanza critica per coloro che devono affrontare problemi di salute in un contesto di estrema vulnerabilità. Anche se questi rifugiati possono lavorare e pagare le tasse, gli stipendi spesso insufficienti non consentono loro di accedere a cure mediche private, costringendoli a scegliere tra la sopravvivenza quotidiana e le necessità sanitarie essenziali.

Le prospettive di migrazione e le restrizioni impegnative

La situazione dei rifugiati ucraini in Moldova varia in base al genere e alla composizione familiare. Le donne e i bambini, spesso destinatari di aiuti strutturati, riescono a ottenere un minimo di sostegno per affrontare le sfide immediate. Al contrario, per gli uomini soli, la situazione è ben più grave. Questi ultimi, fuggiti dalla guerra per evitare di essere arruolati con la forza, sono spesso esclusi dai programmi di aiuto più strutturati e si trovano in una condizione di isolamento. Tentare di migrare verso paesi terzi è un’impresa rischiosa, poiché presentarsi alle ambasciate può significare la denuncia e il rischio di rimpatrio forzato, con gravi conseguenze per aver evitato il conflitto armato. Questa condizione di isolamento, paura e mancanza di prospettive future aggrava ulteriormente la loro situazione psicologica e sociale, rendendo la vita quotidiana una sfida costante.

Il supporto continuo e le iniziative di sostegno

Di fronte a queste difficoltà, Ai.Bi. e il Centro Cooperazione Sud, attraverso il progetto PACE, hanno messo in atto diverse iniziative per supportare i rifugiati. Tra queste, la distribuzione di voucher per beni essenziali rappresenta un intervento concreto e mirato per alleviare le difficoltà economiche delle famiglie sfollate. Negli ultimi mesi, il CCS ha distribuito oltre 600 voucher per alimenti, medicinali e vestiti, con un’adesione dell’80% da parte dei beneficiari, a dimostrazione della loro estrema necessità. Il progetto ha superato le aspettative iniziali, assistendo 339 famiglie, tra cui 236 ucraine e 103 moldave, tutte provenienti da contesti di vulnerabilità estrema.
Questi voucher non solo forniscono accesso a beni primari, ma offrono anche un senso di dignità e un minimo di sicurezza in un contesto dominato dall’incertezza. L’impegno del CCS e dei partner locali è un esempio tangibile di solidarietà e sostegno, ma da solo non basta a risolvere la complessità della crisi umanitaria.

Sostegno e solidarietà necessari

La situazione dei rifugiati ucraini in Moldova sottolinea l’urgenza di un intervento più ampio e coordinato da parte della comunità internazionale. Nonostante gli sforzi delle organizzazioni locali e internazionali, resta ancora molto da fare per garantire un’accoglienza adeguata e un futuro dignitoso a queste persone. È essenziale continuare a mobilitare risorse e supporto per fornire ai rifugiati accesso a servizi vitali e opportunità migliori. Solo attraverso un impegno congiunto sarà possibile affrontare le numerose difficoltà che queste persone affrontano ogni giorno, restituendo loro la speranza in un futuro più stabile e sicuro.

Il tuo sostegno ai bambini dell’Ucraina

Le iniziative di Ai.Bi. in Ucraina e Moldova si susseguono ormai da oltre due anni. Purtroppo, la guerra non accenna a finire e, con essa, non finiscono i bisogni dei bambini e delle famiglie. Anzi, ogni giorno che passa è un giorno in più di guerra ad appesantire i pensieri, il vivere quotidiano e la speranza verso il futuro. Ecco perché oggi più che mai serve l’aiuto di tutti per riuscire ad andare incontro ai bisogni delle famiglie e, soprattutto, dei bambini, da sempre le prime vittime di ogni guerra e ogni emergenza. Chiunque può dare il proprio contributo attraverso una donazione, per dare continuità agli interventi che l’associazione compie ogni giorno nel contesto dell’iniziativa #BAMBINIXLAPACE. EMERGENZA UCRAINA