Bielorussia: blocco dei soggiorni? Ne parliamo con Antonio Bianchi

(Milano) Il Corriere della Sera pubblica la notizia di un presunto “cambio delle regole” nei programmi di risanamento dei bambini bielorussi in Italia. La giornalista Virginia Piccolillo rende noto il nuovo accordo bilaterale firmato dal Governo di Minsk, rispettivamente con Italia e Gran Bretagna, in cui sarebbe vietato agli adolescenti con più di 14 anni il partecipare ai soggiorni solidaristici all’estero. L’accordo dovrebbe garantire inoltre il rientro in Bielorussia di ogni bambino a conclusione del soggiorno di risanamento.

In Italia ogni anno sono circa 30mila i bambini provenienti dai Paesi colpiti da Chernobyl accolti dalle coppie italiane per un periodo limitato di tempo. Per garantire un’accoglienza adeguata sul nostro territorio, il Governo di Minsk e di Roma avevano già firmato nel 2007 un accordo che eliminava ogni restrizione riguardo sesso, età, provenienza e numero dei soggiorni dei bambini o adolescenti.

Nei recenti viaggi del Sottosegretario agli Esteri Antonio Mantica a Minsk e del Ministro degli Esteri Martinov a Roma il protocollo era stato non solo confermato, ma aveva stimolato riflessioni e progetti con l’obiettivo di disciplinare ulteriormente l’accoglienza.

Di seguito l’intervista ad Antonio Bianchi, Presidente onorario dell’Avib (Federazione delle Associazioni di volontariato Italia  – Bielorussia).

Leggiamo di un nuovo e alquanto restrittivo accordo con lo Stato della Bielorussia. Cosa ne pensa?

Avib ha dato proprio oggi una secca smentita della notizia. Anche le autorità consolari ritengono la notizia del tutto infondata. Se esiste, probabilmente riguarda solo la Gran Bretagna. Per l’Italia resta valido l’accordo che prevede il permesso di trasferte fino ai 18 anni.

Sicuramente è vero che in questi mesi, dopo un nuovo caso di sottrazione di minore da parte di una famiglia americana, il governo di Minsk sta tentando di riscrivere le regole dei soggiorni solidaristici con i Paesi di accoglienza per evitare casi di rapimento, fuga o lesione dei diritti di cittadinanza dei minori ospitati. Da qui la proposta di Minsk di promuovere diverse norme per diversi paesi.

Nessun riflesso, quindi, sugli imminenti arrivi dei bambini di Chernobyl per le vacanze di Pasqua?

Assolutamente no. Non solo non vi è alcuna notizia di revisione degli accordi tra Italia e Bielorussia, ma le nostre famiglie sono già pronte per accogliere centinaia di bambini durante le vacanze di Pasqua.

Sul fronte delle adozioni internazionali ci sono segnali di apertura da parte di Minsk?

Le adozioni internazionali sono di fatto chiuse e non mi sembra di intravedere alcuna possibilità di apertura. Le autorità bielorusse stanno lavorando per concludere i casi pendenti di coppie italiane da tempo abbinate a minori bielorussi che non sono ancora riusciti ad adottare. Il Presidente Lukashenko intende concentrarsi sull’adozione nazionale. Non vedo spiragli per quella internazionale.