Bolivia: al via il secondo corso per genitori adottivi

Lunedì 23 agosto, è iniziato il secondo corso per genitori adottivi organizzato dal SEDEGES di La Paz in collaborazione con AiBi.

Questo secondo corso di formazione prevede 9 incontri serali gestiti da esperti del SEDEGES e del Vice Ministero per le pari opportunità. Si toccheranno diversi temi di fondamentale importanza per i genitori che si stanno avvicinando all’incontro con il proprio figlio.

Durante il corso, si è già parlato dei requisiti della coppia e del bambino e dei diritti e doveri di entrambi. Sempre nell’ambito degli aspetti legali dell’adozione verranno affrontati temi quali: il divorzio dei genitori adottivi, i procedimenti da seguire nel caso in cui si verifichino casi estremi come la morte di un genitore o, il caso peggiore di tutti, una rinuncia all’adozione da parte della coppia.

Particolare attenzione verrà data alla storia personale del bambino e a come affrontare i temi del trauma dell’abbandono e di un lungo periodo di istituzionalizzazione. Dalla storia dei bambini, si passerà a quella dei genitori dando particolare spazio alla decisione di diventare una coppia adottiva. Verranno affrontati temi quali il trauma della sterilità ed il suo superamento, la difficoltà nel costruire nuovi legami affettivi e le caratteristiche e le necessità del bambino adottato.

All’interno del corso, saranno trattate anche questioni pratiche per dare alla coppia gli strumenti adatti a superare momenti particolarmente delicati come il tema del tempo di attesa in cui si sogna un bambino e l’arrivo reale del bambino reale, il primo incontro con il figlio, l’accoglienza prima in famiglia e poi nella società e nella scuola.

Il corso si concluderà con alcune testimonianze attraverso cui, i genitori adottivi dell’associazione Familias del Corazon, racconteranno la loro esperienza toccando il delicato tema dell’importanza della rivelazione dell’adozione al bambino.

Il corso fa parte del progetto “Famiglia e adolescenza: ricerca e costruzione di progetti sostenibili di uscita dall’abbandono” finanziato dalla Conferenza Episcopale Italiana e dalla fondazione Cariplo.