Bolivia: gli angeli dell’Adozione a Distanza. Mariana, una”portatrice “di speranza per i minori del centro Josè Soria

La mia missione con Ai.Bi.? Tentare di reintegrare i minori ospiti del Centro nella loro famiglia o in una adottiva e, in tale attesa, aiutarli a crescere serenamente” 

Mariana Ramallo è una psicologa. Da tre anni collabora con gli educatori del centro Josè Soria, una struttura di accoglienza per minori tra i 6 e i 12 anni di età, in difficoltà familiare.
L’istituto ha sede in Bolivia, a La Paz, dove Ai.Bi è presente per sostenere i bambini più fragili del Paese.
Grazie al progetto “Piccoli angeli” e al sostegno a distanza, Ai.Bi si adopera affinché i minori ospiti nella struttura possano inserirsi nuovamente nel contesto familiare d’origine o essere accolti in altre famiglie sostitute, contribuendo anche al miglioramento delle condizioni di vita dei minori istituzionalizzati ed elaborando progetti di vita individualizzati sulle caratteristiche di ogni bambino.

Ad aiutare l’associazione sul campo, Ai.Bi. può contare su una serie di professionisti appassionati come Mariana, che fanno dell’impegno sociale umanitario non solo il proprio lavoro, ma anche un obiettivo di vita.

Abbiamo intervistato Mariana, psicologa del Centro di Accoglienza José Soria, che ci ha raccontato la sua esperienza all’interno della struttura e al fianco di Ai.Bi.

Da quanto tempo lavori con i bambini abbandonati?

Da circa 3 anni. Prima ho lavorato per l’ufficio del Garante dei Minori (Defensoría de la Niñez y Adolescencia) e adesso lavoro nel Centro di accoglienza José Soria”.

Quale delle due esperienze ti è piaciuta maggiormente?

“Entrambe.Tutte e due hanno di base un impegno sociale umanitario e ti danno la soddisfazione di sapere che stai contribuendo, con un granello di sabbia, a fare del bene alle persone che ne hanno bisogno. Sono molto felice di lavorare nel centro di accoglienza perché posso conoscere di più i bambini. Ogni giorno la mia più grande ricompensa è il loro sorriso. Mi sento fortunata a poter condividere il mio percorso con loro”.

Cosa ti motiva di più nel tuo lavoro?

“Sapere che il mio contributo è importante per far capire ai bambini che le situazioni che hanno vissuto non dipendono da loro e non devono attribuirsene la colpa .È molto bello quando finalmente si iniziano a fidare di me e cominciano a vivere la vita con speranza.Per me è una grande responsabilità, uno sprone per dare il meglio ogni giorno”.

Quali pensi siano le difficoltà maggiori nello svolgere il tuo lavoro?

“La burocrazia nelle procedure amministrative e giudiziarie, le formalità che richiedono molto tempo”.

Quali caratteristiche dovrebbero avere gli operatori del settore?

“Valori, impegno per ciò che si fa e passione per poter interagire con esseri innocenti”.

Com’è cambiato il tuo lavoro durante la quarantena?

“Frequento il centro di accoglienza solo una volta a settimana. E quasi non mi posso avvicinare ai bambini a causa della pandemia. Le prime settimane non mi lasciavano vedere i minori neanche da lontano.Però alcuni bambini avevano bisogni d’interventi psicologici e per loro abbiamo deciso di essere un po’ più flessibili. La sicurezza é importante ma lo è anche garantire la giusta attenzione psicologica a chi soffre”.

In che modo i bambini hanno affrontato la situazione d’emergenza dovuta al coronavirus?

“Abbiamo spiegato loro la situazione e sono stati molto bravi. Hanno capito ed accettato la sfida. Vorrebbero ritornare a scuola per vedere i loro amici però nonostante questo realizzano volentieri i compiti”.

Cosa avete fatto per mettere in atto le norme sulla sicurezza anti covid all’interno del centro?

“Sono stati organizzati laboratori e seminari di formazione da parte di personale specializzato in materia. Sono stati adottati protocolli di sicurezza e nel centro di accoglienza abbiamo realizzato anche un ambiente isolato per accogliere i minori che presentino un caso sospetto di COVID. ma fortunatamente nessuno ad oggi è stato infettato. Tutti i giorni i piccoli mettono in pratica ciò che hanno imparato, come il corretto lavaggio delle mani”.

Cosa ne pensi dei progetti Amici dei Bambini in Bolivia?

“Per noi, il loro sostegno in tutte le aree è fondamentale, ci supportano nella ricerca sociale, con attività e dinamiche di gruppo, con input necessari e fondamentali per lo sviluppo dei bambini. È molto piacevole lavorare con Ai.Bi perché tutti sono molto gentili e pronti a cooperare”.

Aiuta anche tu l’Ai.Bi. a migliorare le condizioni di vita dei piccoli angeli del Centro di Accoglienza José Soria e a sostenere le attività portate avanti da Mariana e dallo staff del centro.
Con il sostegno a distanza puoi farlo! Sostieni le attività del centro Centro di Accoglienza José.
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