Bonus 200 euro seconda chiamata: l’INPS accoglie le domande in precedenza rigettate

In una nota del 10 febbraio l’INPS ha comunicato che saranno riprese d’ufficio in esame alcune delle domande in precedenza rigettate per l’erogazione del bonus 200 euro. Buone notizie in arrivo per collaboratori, assegnisti e dottorandi

Il bonus 200 euro è stata una misura voluta dal Governo Draghi per dare un aiuto concreto e immediato alle famiglie nel momento più difficile legato al repentino aumento dei prezzi dell’energia. A seguito di quel primo provvedimento, nei mesi successivi erano state emesse ulteriori indicazioni che se da un lato avevano allargato la platea dei beneficiari, dall’altro avevano generato qualche confusione per capire chi avesse diritto alla misura e chi no.

Nuovo allargamento dei beneficiari del bonus 200 euro

L’azione di “allargamento”, però, non è ancora finita: l’INPS, infatti, ha recentemente comunicato, infatti, che tornerà a prendere in considerazione alcune delle domande inizialmente scartate così da procedere all’erogazione del bonus anche ad alcune nuove categorie di lavoratori.
In particolare, dovrebbero vedersi riconosciuta la domanda inizialmente scartata i collaboratori, i dottorandi di ricerca e gli assegnisti che non sono formalmente iscritti alla Gestione separata. La circolare emessa il 10 febbraio riporta esplicitamente l’indicazione che “per il riconoscimento dell’indennità in questione l’Istituto prescinderà dalla formalizzazione della iscrizione alla Gestione Separata da parte dei lavoratori interessati”. Le domande che verranno riesaminate d’ufficio, dunque, sono esclusivamente quelle relativa all’indennità una tantum dei collaboratori/assegnisti/dottorandi respinte con la sola motivazione dell’assenza del requisito di iscrizione alla Gestione separata.
Rimangono fermi tutti gli altri requisiti necessari per accedere al bonus, ovvero essere in possesso di un contratto attivo alla data del 18 maggio 2022, non essere titolari di pensione, non essere iscritti ad altre forme di previdenza obbligatoria, avere un reddito non superiode ai 35mila euro (per quanto riguarda il bonus 200 euro) o ai 20mila euro (per il bonus 150 euro).
Come detto, il riesame avverrà in automatico da parte dell’INPS, così come un automatico verrà emesso il pagamento una volta terminata la verifica nel corso delle prossime settimane.