Decreto Aiuti in Gazzetta Ufficiale: bonus 200 euro a luglio per 31,5 milioni di italiani

Con l’ok della Ragioneria dello Stato, è stato definitivamente approvato il Decreto Aiuti che prevede l’erogazione del bonus 200 euro una tantum per la metà della popolazione italiana. Ok anche per il bonus mezzi pubblici da 60 euro

Ha ricevuto l’ok della Ragioneria dello Stato e, quindi, si appresta a essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il desto definitivo del cosiddetto Decreto Aiuti, varato in prima istanza il 3 di maggio e rivisto già il 5 per allargare la platea dei beneficiari. Beneficiari che, per quanto riguarda la misura più significativa presente, ovvero quella del bonus da 200 euro una tantum, davanti al testo finale si stimano essere 31,5 milioni, praticamente la metà della popolazione italiana.

Decreto aiuti: il bonus da 200 euro vale 6,3 miliardi di euro complessivi

La misura vale 6,3 miliardi e sarà interamente coperta dalla tassazione sugli extraprofitti delle aziende energetiche, salita dal 10% al 25%. Il pagamento avverrà in automatico, all’interno della busta paga di luglio, per i lavoratori dipendenti e i pensionati che abbiano un compenso annuale lordo inferiore a 35 mila euro. Lavoratori domestici, disoccupati, titolari di contratti co.co.co., lavoratori stagionali e dello spettacolo, nonché chi percepisce il reddito di cittadinanza dovranno, invece, fare una domanda all’INPS. Per i lavoratori autonomi e i professionisti, infine, si attende un ulteriore decreto che, entro 30 giorni, chiarisca le modalità a loro riservate.

Ok dal Decreto Aiuti anche per il bonus mezzi pubblici per studenti e lavoratori

All’interno del decreto viene confermato il bonus mezzi pubblici da 60 euro, utilizzabile fino a dicembre. Come riporta l’Ansa: “Tra le altre cose, il decreto aiuti dà poteri speciali al commissario per il Giubileo, con la possibilità di realizzare il termovalorizzatore a Roma, riattiva la cessione multipla dei crediti edilizi da parte delle banche, prevede aiuti alle imprese danneggiate dalla guerra e stanzia fondi per mitigare il caro-materiali negli appalti pubblici”.