Ok al bonus padri separati: fino a 800 euro al mese per pagare gli assegni di mantenimento

Dopo un iter di più di un anno è approvato il bonus padri separati: un contributo che può arrivare fino a 9.600 euro nell’arco di un anno per pagare gli assegni di mantenimento ai padri (o le madri) in difficoltà economica a causa del Covid

La proposta era “sul tavolo” fin dallo scorso febbraio, ma solo ora è stato ufficialmente firmato dalla Ministra per la Famiglia Elena Bonetti il decreto che istituisce il cosiddetto bonus padri separati: un contributo che può arrivare fino a 800 euro al mese per aiutare i padri separati in difficoltà economiche a pagare l’assegno di mantenimento per i figli.
La misura ha durata di un anno, per un massimo, quindi, di 9.600 euro: sicuramente un contributo sostanzioso che ha richiesto una riscrittura più attenta del provvedimento rispetto alla proposta iniziale contenuta del decreto Sostegni del maggio 2021.

Bonus padri separati versato direttamente a chi mantiene i figli

In particolare, rispetto alla prima versione, il bonus ora arriva direttamente al genitore che dovrebbe ricevere l’assegno di mantenimento, non a chi lo deve versare, onde evitare che, una volta ricevuto, l’assegno non venga effettivamente girato ai figli da mantenere (minorenni o anche maggiorenni portatori di handicap).
Per richiedere il bonus è necessario che il reddito di chi inoltra la domanda non sia superiore agli 8.174,00 euro annui. Altra condizione è che il richiedente abbia “ridotto o sospeso la propria attività lavorativa a decorrere dall’8 marzo 2020, per una durata minima di novanta giorni o per una riduzione del reddito di almeno il 30 per cento rispetto a quello percepito nel 2019”.
Infine, il bonus verrà erogato solo a quei genitori che nel periodo che va dall’8 marzo 2020 al 31 marzo 2022 non abbiano ricevuto, o lo abbiano ricevuto solo in parte, l’assegno di mantenimento dovuto.
Come detto, il tetto massimo del bonus è di 800 euro mensili, per la durata di un anno, tenendo però conto delle disponibilità totali del fondo istituito che sono pari a 10 milioni di euro.

Il bonus “padri separati” vale anche per le madri

Piccola sottolineatura “linguistica”: il decreto è stato subito soprannominato “bonus padri separati”, perché, effettivamente, in percentuale sono molti di più gli uomini che devono versare gli assegni di mantenimento rispetto alle donne, ma, in realtà, il bonus vale indistintamente sia per le madri sia per i padri.