Brasile. Carmine e Tiziana tornati da Rio de Janeiro con le 3 medaglie d’oro più belle: Raiane, Rayssa e Reinaldo di 13,10 e 7 anni. “La nostra adozione? Una scelta di fede”

UntitledQuando gli occhi di tutto il mondo erano puntati su Rio de Janeiro per le Olimpiadi, erano lì anche loro. Con la differenza che, diversamente dagli atleti, Tiziana e Carmine sono partiti alla volta del Brasile già sicuri di avere la vittoria in tasca. La vittoria sull’abbandono. Perché ad attenderli c’era qualcosa di molto più prezioso di qualsiasi medaglia d’oro: i loro tre figli adottivi, Raiane, Rayssa e Reinaldo.

Così, il 18 giugno, per i coniugi De Pietto è iniziato il viaggio più bello della loro vita. Quello che da Civitanova Marche, in provincia di Macerata, li ha portati in una delle più grandi e affascinanti metropoli del mondo. Dove avrebbero passato due mesi con i loro bambini prima di tornare definitivamente in Italia.

La notizia è che tutto è andato incredibilmente bene. “Le difficoltà si sono sgretolate da sole – ricorda oggi papà Carmine, quasi incredulo -, i tempi si sono addirittura accorciati rispetto a quelli previsti”. Ma al di là della burocrazia, per una volta davvero benevola, ciò che ha impresso sui loro volti il sorriso più bello è stato il momento del primo incontro con il trio di piccoli brasiliani. Ci hanno abbracciati subito – raccontano i neogenitori -. Noi ci aspettavamo un po’ più di timidezza, almeno all’inizio. Invece niente. Si vedeva che aspettavano da tanto, troppo tempo, di poter avere finalmente una mamma e un papà. Raiane, Rayssa e Reinaldo – rispettivamente di 13, 10 e 7 anni -, del resto, venivano da anni difficili, in cui hanno cambiato anche più di un istituto.

Quel primo incontro non è stato solo la classica “luna di miele”. “Nei 2 mesi successivi trascorsi in Brasile siamo stati sempre insieme – continuano Tiziana e Carmine – e sono emersi i loro caratteri a 360 gradi: si sono dimostrati un po’ gelosi reciprocamente, ma amavano anche farci una marea di sorprese.

Al ritorno in Italia, giovedì 18 agosto, è cominciata una festa che sembra non finire mai. Tra amici, parenti e parrocchia, i concittadini dei De Pietto sembrano fare quasi a gara ad accogliere i tre piccoli brasiliani. “I nostri figli hanno percepito un grande calore umano fin dal momento dello sbarco in aeroporto e da allora è un continuo crescendo”, dice entusiasta Carmine, che ci tiene a raccontare in particolare un episodio. “Uno dei primi giorni successivi al nostro ritorno siamo stati a pranzo a casa di amici, anche loro con figli. Al termine del pranzo, ci hanno riaccompagnati a piedi verso casa nostra. Mentre camminavamo, il più piccolo dei nostri figli ha preso per mano il più piccolo dei loro, che ha 5 anni, come se fosse per lui un altro fratellino. In quel momento abbiamo scoperto la delicatezza dei nostri figli, soprattutto nei confronti degli altri bambini. Era una vera rivelazione: fino ad allora, infatti, erano stati sempre con noi e non li avevamo mai visti alle prese con i loro coetanei”.

Ad accompagnare Tiziana e Carmine nel loro percorso adottivo c’è stata sempre la loro fede. Entrambi catechisti, i neogenitori hanno sentito accanto a loro questa forza particolare che li ha spinti a farsi testimoni di accoglienza prima ancora di aver completato il loro iter. “Durante i due mesi trascorsi a Rio – ricorda Tiziana – il parroco della chiesa  in cui andavamo a Messa ci ha notati insieme ai nostri figli adottivi e ci ha invitato a salire sull’altare a raccontare la nostra esperienza. Da allora non siamo più riusciti a frenare il nostro entusiasmo e ogni volta che il parroco ce lo chiedeva, abbiamo ripetuto quel semplice ma importante gesto”. Cinque volte in poche settimane. Un piccolo grande record. Quasi da fare invidia ai plurimedagliati atleti olimpici!