Brasile: quel bus che trasforma un sogno in realtà

bahia scuola 200Quante volte abbiamo detto ai nostri figli: “Muoviti, che perdi l’autobus”, ogni giorno si ripetono le solite scene, i risvegli indolenti e la quotidiana battaglia con la sveglia. Ebbene, ci sono bambini che rischiano di non poter prendere l’autobus perché l’abbonamento costa troppo. Basta un niente per fare di un ragazzo di talento, un semianalfabeta. Basta per esempio che lo studente viva molto lontano dalla scuola, senza la possibilità di raggiungerla. E’ la storia di Leonardo, 15 anni appena compiuti, accolto da poche settimane nel centro Lar Fabriano de Cristo, a Itabuna, città dello stato di Bahia.

Il ragazzo studiava con profitto in una scuola statale vicino alla sua città d’origine, ma essendo la sua famiglia in gravi difficoltà economiche, il ragazzo è stato accolto nella struttura in difficoltà è troppo lontana dalla scuola. La distanza non poteva essere colmata a piedi o in bicicletta.

Messa al corrente del caso, l’amministrazione comunale di Itabuna non ha concesso al ragazzo il pass necessario per usufruire del trasporto pubblico. Inutile l’andirivieni fatto dalle operatrici del centro tra i vari uffici comunali e quelli dell’azienda che eroga il servizio. Conclusione, Leonardo ha smesso di andare a scuola.

Per fortuna che c’è il Sostegno a Distanza. Grazie alle risorse disponibili il coordinatore del centro Lar si è fatto carico della spesa. Leonardo che a 15 anni ha la testa sulle spalle, e sa che solo studiare potrà rendere il suo destino diverso da quello dei suoi genitori. Il ragazzo è tornato a sorridere il giorno in cui gli hanno comunicato che ogni intoppo era stato appianato e che il giorno dopo avrebbe rivisto i suoi compagni di scuola.

La sua speranza è di diventare da grande ingegnere aeronautico. Spesso dice che non è un caso se lui porta il nome del grande scienziato rinascimentale. In tutto ci vede un destino. E il fatto di poter beneficiare del sostegno di persone italiane lo hanno anche invogliato a imparare la nostra lingua. Perché, dice, «Prima o poi visiterò l’ Italia, la patria di meu xará». Già, il suo ‘omonimo’ Leonardo da Vinci.

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