Brescia (M5S) Presidente Commissione Affari Costituzionali: Decreto Dignità deve valorizzare il ruolo dei tutori dei minori

Proposta di emendamento della I Commissione Affari Costituzionali Camera dei Deputati, presieduta dall’On. Giuseppe Brescia (M5S) al Decreto Dignità – in discussione alla Camera – sull’attuale sistema di tutela volontaria introdotto con la legge 47/2017.

Assicurazione e permessi di lavoro per i tutori volontari dei minori stranieri non accompagnati

Il passo per riconoscere e valorizzare a livello sociale il ruolo dei tutori dei minori è riconoscere loro la possibilità di chiedere permessi lavorativi per ragioni connesse all’esercizio delle loro funzioni. Così la I Commissione Affari Costituzionali Camera dei Deputati, presieduta dall’On. Giuseppe Brescia (M5S), ha motivato al Ministro dell’Interno Matteo Salvini, la proposta di emendamento al Decreto Dignità – in discussione alla Camera e primo concreto correttivo al sistema di tutela volontaria introdotto con la legge 47/2017.

L’emendamento si riferisce anche ai tutori volontari per i minori stranieri non accompagnati, che ad un anno dall’entrata in vigore della legge 47/2017 sono circa 4000.

L’emendamento proposto al Decreto Dignità prevede un’integrazione dell’articolo 4 –bis in risposta all’annosa questione dell’ assicurazione e permessi di lavoro anche per i tutori dei minori stranieri non accompagnati, da tempo sollevata dall’Autorità Nazionale Garante per l’infanzia e l’Adolescenza alla quale spetta il compito di verificare l’efficacia del sistema di tutela volontaria introdotto con la legge 47/2017 e di monitorare lo stato di attuazione delle norme in materia di tutori volontari di minori stranieri non accompagnati (decreto legislativo n. 220 del 2017).

Urgenza e necessità di cui si è fatta portavoce la I Commissione Affari Costituzionali Camera dei Deputati proponendo un emendamento al Decreto Dignità con l’introduzione dell’Articolo 4 – bis che recita “1. Il tutore del minore, titolare di un rapporto di lavoro dipendente, ha diritto ad astenersi dal lavoro per lo svolgimento delle funzioni connesse al suo incarico, conservando la normale retribuzione per un periodo compreso tra 5 e 15 giorni non continuativi, fruibili anche ad ore. 2. I relativi contributivi previdenziali sono riconosciuti ai sensi dell’articolo 8 della legge 23 aprile 1981, n. 155.”

Un primo correttivo, dunque, dell’attuale sistema di tutela volontaria introdotto con la legge 47/2017 che accoglie la forte preoccupazione della Garante, Filomena Albano, che in un’intervista al Sole 24 ore di oltre sei mesi fa  si era così espressa “[… ] restano ancora diverse altre questioni aperte»,soprattutto per quel che riguarda “la necessità di prevedere quanto prima misure concrete di supporto al tutore nello svolgimento dei compiti che gli vengono affidati, introducendo la possibilità di ricevere copmsnaertura assicurativa, di beneficiare di permessi di lavoro e di poter ottenere un rimborso delle spese vive sostenute. Il rischio è che, in assenza di un intervento del legislatore in tal senso, tante persone, pur animate da spirito di solidarietà e partecipazione, non si sentano sufficientemente incentivate a farsi avanti