Bulgaria. Coniugi Giunta: “Lasciarli in istituto o portarli a casa nostra? Abbiamo letto la risposta l’uno negli occhi dell’altra”

giunta3“Il n​ostro​ modo di sentire e di amare non prevedeva un percorso di ‘accanimento’ verso il figlio biologico: questo non fa parte del nostro amore di coppia. Siamo sempre stati consapevoli del fatto che tanti bambini nel mondo attendono una famiglia e quindi il senso del ‘dono adozione’ è apparso come il più naturale. Tanto quanto un figlio biologico”.  ​A raccontare la loro esperienza per #iosonoundono sono Orsola e Fabrizio Giunta, da Messina, genitori adottivi di due fratellini bulgari.​

Tre anni fa​ Fabrizio e Orsola hanno iniziato il cammino di preparazione, con il supporto della sede Ai.Bi. di Messina. “Volevamo capire se eravamo pronti – dice mamma Orsola -, come coppia e noi due nei confronti dei bambini: e siamo arrivati all’abbinamento. Ammetto che ci attendevamo due bambini un po’ più piccoli e invece il caso ha voluto che ad attenderci in Bulgaria ci fosse una coppia di fratellini: un maschio, che a settembre compirà 11 anni e una femmina di 8 anni“.

Orsola si ricorda di quel momento in cui “senza tante parole, guardandoci negli occhi e stringendoci le mani, io e Fabrizio ci capimmo al volo: eravamo pronti per adottare“.

La famiglia Giunta è tornata in Sicilia da pochi mesi e i bambini sono molto legati tra di loro: “Ogni tanto li vedi che fanno “combutta” tra di loro…parlano in bulgaro, chissà che cosa si dicono!”

I due ragazzini stanno lentamente vivendo l’adattamento al nuovo mondo, accompagnati dall’amore di mamma e papà.

Certo sono molto impegnativi! – racconta mamma, che dedica ogni momento della giornata ai suoi figli – Abbiamo avuto la fortuna di accogliere due bambini molto affettuosi, cresciuti in un istituto dove, malgrado tutto, sono stati seguiti molto bene. Sappiamo di aver bisogno di tempo, per la scuola e la nuova realtà. Ma ce la faremo“.

Per chi adotta bambini grandicelli, come è il caso della famiglia Giunta, le difficoltà certo non mancano così come le soddisfazioni per ogni piccolo grande progresso conquistato ogni giorno.

E mamma Orsola conclude con una riflessione che mette in luce la realtà dei milioni di bambini abbandonati nel mondo (una delle battaglie di Ai.Bi.)

Questi bambini devono uscire molto prima dagli istituti, non quando sono così grandi! Non è concepibile farli aspettare così tanti anni prima di avere una famiglia. Risparmieremmo loro sofferenze, solitudini, privazioni di amore