Adozione internazionale. Bulgaria. “Ha solo 5 anni ma già 2 abbandoni sulle spalle: ora Giulio di brutti scherzi del destino non ne vuole più sapere”

bambini bulgariaAnche in Lombardia la primavera può fare miracoli. Per esempio può aiutare un ex bambino abbandonato proveniente da lontano a conoscere i suoi primi amichetti, a esplorare la sua nuova città, a integrarsi nella realtà che l’ha accolto. Soprattutto se il bambino in questione adora stare all’aria aperta e giocare nei prati. Proprio come Giulio (nome di fantasia, come anche gli altri di questo articolo), 5 anni compiuti all’inizio di gennaio e una vita passata tra un istituto e una famiglia affidataria del suo Paese, la Bulgaria. Prima di incontrare Sara e Salvatore, la coppia che l’ha adottato con Amici dei Bambini. E che oggi ci racconta la sua storia per la nostra rubrica #iosonoundono.

“Siamo tornati da Sofia il 10 marzo – dice mamma Sara -. Ora siamo alle prese con la fase più delicata: nostro figlio è molto vivace e socievole, ma per lui è tutto nuovo e deve abituarsi a un contesto molto diverso da quelli in cui ha vissuto fino a poco più di 10 giorni fa”. Contesti che non gli hanno risparmiato sofferenze troppo grandi per un bambino di soli 5 anni. Giulio, infatti, è stato abbandonato dai suoi genitori biologici quando aveva soltanto un mese. Dopo un periodo trascorso in istituto è stato dato in affido a una famiglia che però poi non ha voluto adottarlo. E lui si è sentito abbandonato una seconda volta.

Di brutti scherzi del destino Giulio non ne vuole più sapere. “E’ per questo che ancora oggi fa un po’ fatica a legarsi a noi – confessano Sara e Salvatore -. In alcuni momenti viene e ci abbraccia con tutto l’affetto del mondo, ma in altre occasioni sembra distante. Insomma, alterna giorni in cui in lui prevale il bisogno di quell’amore che evidentemente non ha mai davvero ricevuto e di cui però ogni bambino ha bisogno, ad altri in cui riemerge il suo passato che lo rende un po’ diffidente nei nostri confronti”.

Proprio per permettere a Giulio di legarsi maggiormente alla sua nuova famiglia, Sara e Salvatore hanno deciso di aspettare settembre per iscriverlo all’asilo. “Anche perché ora mancano solo 3 mesi alla fine dell’anno scolastico”, spiegano. E poi è arrivata la “grande alleata“: la primavera. “Di solito nostro figlio si sveglia per le 7 e mezza – dice ancora Sara – e dopo un’oretta, un’ora e mezza al massimo, ci chiede di accompagnarlo a giocare al parco. A volte facciamo quasi fatica a trattenerlo, ma questo potrebbe essere di grande aiuto nei prossimi mesi per permettergli di socializzare nella nuova realtà”.

Del resto, che cosa sarà mai un’oretta di pazienza per Giulio rispetto ai tanti anni di attesa che sia lui che i suoi genitori hanno affrontato prima di potersi finalmente abbracciare? Sara e Salvatore hanno iniziato il loro iter adottivo quando il loro futuro figlio non era ancora nato. Era la fine del 2010. Colloqui con i servizi sociali e con il tribunale, attesa della relazione finale, ansia fino alla concessione del decreto di idoneità. Poi la scelta di Ai.Bi. fino all’abbinamento arrivato a ottobre 2016. “E’ stata un’attesa difficile, certo – ricordano oggi i neogenitori -, ma non abbiano mai perso la fiducia. Sentivamo forte dentro di noi che, da qualche parte nel mondo, nostro figlio ci stava aspettando. Del resto anche 5 anni e mezzo diventano pochi rispetto ai 17 da cui siamo spostati: e il nostro sogno di adottare, la nostra vocazione ad accogliere un bambino abbandonato, è nato lo stesso giorno del nostro matrimonio”.