Calo dei tassi sui mutui: una opportunità per famiglie e imprese

Segnali di ripresa per quanto riguarda i tassi di interesse su mutui e prestiti. Vediamo nel dettaglio che cosa significa

A ottobre, il panorama economico europeo registra segnali di ripresa per quanto riguarda i tassi di interesse su mutui e prestiti. Grazie alle recenti decisioni della Banca Centrale Europea (BCE), i tassi per le nuove operazioni di finanziamento mostrano un trend discendente: il costo dei mutui per la prima casa si attesta al 3,28%, in calo rispetto ai mesi precedenti, mentre il tasso medio per i prestiti alle imprese è sceso al 4,60%, rispetto al 4,90% di settembre.
Secondo l’Associazione Bancaria Italiana (Abi), questa dinamica crea un contesto apparentemente più favorevole per l’accesso al credito. Tuttavia, il calo dei tassi non si traduce in un aumento del volume dei prestiti, che registra invece una contrazione del 2% su base annua per famiglie e imprese. Tale fenomeno riflette un quadro economico ancora incerto, influenzato da fattori come la prudenza nella concessione del credito e le persistenti preoccupazioni legate alla gestione dei crediti deteriorati.
Un dato positivo emerge proprio nella gestione dei crediti deteriorati, che a ottobre sono scesi a 30,9 miliardi di euro, segnando un netto miglioramento rispetto ai picchi del 2015. Questa riduzione sottolinea gli sforzi del settore bancario nel mitigare i rischi e rafforzare la stabilità finanziaria.
A livello di tassi interbancari, si osserva un’ulteriore riduzione dell’Euribor a tre mesi, che nei primi giorni di novembre si è attestato al 3,04%, in calo rispetto al 3,17% di ottobre e distante dal massimo di ottobre 2023. Anche il tasso Irs a 10 anni, rilevante per i mutui a tasso fisso, è diminuito al 2,39%, segnalando un possibile vantaggio per chi intende acquistare casa con questo tipo di finanziamento.
Sul fronte della raccolta bancaria, i depositi a durata prestabilita mantengono un tasso del 3,14%, superiore alla media dell’area euro, mentre le nuove emissioni di obbligazioni bancarie hanno raggiunto un rendimento del 3,83%. Interessante il dato sul margine tra i tassi sui prestiti e la raccolta, sceso a 159 punti base, un segnale di crescente competitività nel mercato del credito.
In conclusione, nonostante i segnali di miglioramento sul fronte dei tassi, il calo dei volumi di credito richiama l’attenzione sulle sfide economiche in corso. Se da un lato il settore bancario italiano dimostra capacità di innovazione, dall’altro la ripresa del credito richiede un ulteriore consolidamento della fiducia da parte di famiglie e imprese.

[Fonte: Il Sole 24 Ore]