Che differenza c’è tra Affido e Comunità familiare? Un webinar il 16 dicembre risponde a questa domanda

Le esperienze di affido e comunità familiare non devono essere viste come in contrapposizione, ma anzi spesso si innescano delle ottime sinergie. Giovedì 16 dicembre, un webinar, alle ore 17.00 approfondirà differenze e relazioni

Capita che a noi operatori chiedano perché apriamo le comunità familiari, che differenza c’è con l’affido.

Di primo acchito di differenze parrebbe non ce ne siano: si tratta di famiglie che vogliono mettersi a servizio accogliendo bambini in difficoltà familiare, ma a bene guardare ci sono alcune peculiarità.

L’affido è una forma di accoglienza per cui una famiglia, anche un single, può accogliere a casa propria nelle varie forme previste per questa esperienza (pronta accoglienza, affido part time, residenziale..) un minore.

La comunità familiare è una famiglia che accoglie un massimo di sei minori in una abitazione che è soggetta ad alcuni criteri stabiliti dalla legge sia per quanto riguarda la struttura che per gli standard gestione e organizzativi.

Che differenza c’è tra affido e Comunità familiare?

L’affido si connota come una scelta della famiglia che resta famiglia, che compie le proprie scelte di gestione della casa e il proprio stile di vita. La comunità familiare invece è a tutti gli effetti un vero e proprio Servizio soggetto a delle norme e alla vigilanza degli organi competenti (Azienda Sanitaria Locale, Procure per i minorenni…). Questo non snatura la famiglia che vive all’interno, ma ovviamente modifica un pochino le abitudini e gli equilibri. La famiglia affidataria può avere dei supporti di operatori, ma raramente entrano nella quotidianità della famiglia. Nella comunità familiare invece è proprio previsto che ci sia almeno un educatore di supporto alla famiglia. Questo se da un lato è un’ottima risorsa, implica la consapevolezza e l’elasticità di avere un operatore per casa.

Per la presenza dei supporti, e non solo, la comunità familiare di fatto è un po’ più strutturata per fare fronte alle varie tipologie di accoglienze dei minori che spesso sono molto complesse. Molto spesso i minori provengono da situazioni di emergenza da cui, per svariate ragioni, devono trovare in tempi rapidissimi una nuova collocazione. Queste situazioni sono generalmente accompagnate da tratti di incertezza: si conosce poco dei bambini e si hanno pochi elementi su come si evolverà il quadro e il progetto del minore. Serve una grande capacità di modificarsi  e riassestarsi rapidamente e la famiglia che conduce la comunità familiare ha fatto una valutazione ben precisa scegliendo di stare in questa sfida.

Le esperienze di affido e comunità familiare non devono essere viste come in contrapposizione, ma anzi spesso vi sono delle ottime sinergie. Nella speranza di aiutare a fare chiarezza, abbiamo solo tratteggiato le due situazioni, ma per chi è interessato ad approfondire meglio, suggeriamo di partecipare al webinar in programma giovedì 16 dicembre, alle ore 17.00: “Affido e Casa Famiglia, possibili soluzioni di accoglienza” organizzato da FARIS – Family Relationship International School. Costo del webinar € 20.00. Maggiori informazioni ed iscrizioni QUI