Cina. Lo special need di questi bambini non è tanto il bisogno sanitario quanto l’abbandono

La doppia adozione con Ai.Bi. – Amici dei Bambini di una coppia di Verona

Nicola e Maria Cristina conoscevano bene la strada per la Cina. Erano già partiti anni fa dalla provincia di Verona per incontrare Damiano Fucai, oggi 8 anni e mezzo.

Vuole fare l’inventore, è bravissimo in matematica – raccontano mamma e papà – e ama leggere. Si è inserito bene a scuola, ha tanti amici e ottime maestre. E’ importante essere vicini ai nostri figli quando entrano a scuola, parlare con gli insegnanti, far capire le esigenze ma anche le potenzialità di questi bambini”.

In più Fucai ha un carattere socievole: arrivato in famiglia a 11 mesi, l’inserimento nel nuovo mondo è stato semplice, grazie anche alla sua predisposizione a relazionarsi con gli altri. Nulla lo ha ostacolato, nemmeno la labiopalatoschisi operata qui in Italia. “Si tratta di un problema sanitario gestibile seppure da non sottovalutare – dicono i genitori – non è facile ma nemmeno impossibile. Prima di partire avevamo incontrato altre famiglie con figli che avevano lo stesso problema, ci siamo informati bene e ci siamo stati tranquillizzati. Appena arrivati ci siamo mossi subito per gli interventi e adesso Fucai, pur facendo ancora un po’ di logopedia, parla correttamente senza alcun difetto”.

Lo scorso giugno, un nuovo arrivo in famiglia, da Xi’An: il piccolo Maurizio Xinming di due anni e mezzo. “Fucai avrebbe voluto una ‘fratellina’ almeno così diceva – ricorda Maria Cristina – del resto quando abbiamo iniziati il percorso per la seconda adozione, 4 anni fa, era ancora piccolo. Quest’anno non vedeva l’ora di partire!”.

Maria Cristina e Nicola si rendono conto oggi di quanto la loro lunga preparazione e la prima adozione abbiano fatto crescere entrambi, singolarmente e come coppia. “Siamo stati contenti sia di aver incontrato professionisti che ci hanno spinto a riflettere sulla scelta adottiva e sul confronto con altre famiglie durante il post adozione – raccontano – siamo arrivati così sereni e preparati ad accogliere Xinming”.

Al bambino era stata diagnosticata una malformazione ai piedi e una sordità: “Avevamo dato una disponibilità abbastanza ampia quindi in sé questi problemi sanitari non ci avevano molto impressionato – dicono – inoltre avevamo già verificato che lo special need di questi bambini non è tanto il bisogno sanitario quanto l’abbandono e quello che lascia in loro. Quando abbiamo incontrato Xinming, aveva perfino un tutore alle gambe. In realtà, consigliati anche dal medico di Ai.Bi a Pechino – proseguono – era necessario un plantare specifico e della ginnastica per rinforzare la muscolatura. Il problema ai piedi nasceva da una posizione fetale scorretta e quindi del tutto risolvibile.”

Restava da verificare la sordità: “All’inizio ci pareva rispondesse agli stimoli ma dai controlli effettuati in Italia la diagnosi è stata confermata – racconta Maria Cristina – proprio pochi giorni fa Xining è stato sottoposto a un intervento per inserire l’impianto cocleare. E’ andato tutto bene, il bambino si è ripreso subito dall’operazione e l’apparecchio entrerà in funzione poco prima di Natale”.

A differenza di Fucai, che aveva accolto a braccia aperte i genitori in occasione del primo incontro, Xinming si è presentato a tutta la famiglia in lacrime. “Solo quando siamo arrivati in albergo si è tranquillizzato: si è addormentato tenendo strette le sue cose, soprattutto un tipo di biscotti che voleva sempre con sé – ricordano i genitori – La seconda sera ha lasciato andare per terra i biscotti, così abbiamo capito che si stava affidando”.

Da quel momento bambini e genitori hanno iniziato un nuovo cammino insieme. E adesso Xinming può finalmente ascoltare la voce della sua famiglia.