“Cina: ma gli special needs non esistono!”

Alessandra scrive:

Siamo a casa da 10 giorni ormai e tutto sembra sempre essere stato esattamente così… bello, normale, familiare, caotico e divertente. Stancante a volte, ma gratificante e commovente al tempo stesso. Oggi ho fatto un viaggio a ritroso e ho ripensato all’autunno di 2 anni fa: la notizia della Cina, la preoccupazione, la lista speciale, questa parolona: special needs…
Beh, ho provato quasi vergogna di aver avuto paura, di aver dubitato, di aver pensato che un figlio “speciale” forse era troppo per noi. Oggi dico grazie a quella paura, alle notti insonni, al timore di non farcela e alla mia fragilità; oggi dico solo che senza tutto questo non potrei contemplare mio figlio dormire sereno, non potrei avere lui.
Grazie è l’unica parola che riesco a pronunciare, perché questo dono è SPECIALE in tutti i sensi e vorrei urlare a tutti i genitori che stanno dubitando e  hanno paura: “Vivete il timore, affrontatelo e superatelo perché il dono che riceverete sarà talmente grande da cancellare tutto”.
Grazie anche ad Ai.Bi. per averci accompagnato verso nostro figlio, grazie per quello che fate per questi bambini che aspettano solo noi, sempre. E continuate nel vostro lavoro con tenacia e volontà, affinché si possa dare una famiglia a tutti quegli occhi che mai potremo scordare e che abbiamo lasciato lontano.
Per quanto potremo vi saremo vicini in questa battaglia.

Cara Alessandra,

la tua testimonianza è davvero preziosa. Non solo ci fa rendere conto di come sia bello diventare famiglia adottiva, ma apre gli occhi sul senso di tante fatiche e sofferenze quotidiane, sopportate per condurre a termine il lavoro necessario ad aiutare un bambino abbandonato a congiungersi con una mamma e un papà.

Le tue parole ci fanno immaginare quanto grande possa essere la felicità che, a sua volta, tuo figlio sta provando in questi giorni, accoccolato tra le vostre braccia, al sicuro sotto un lenzuolo che già profuma di famiglia.

Ma è soprattutto l’uso che fai della parola special needs a illuminarci. A torto si è diffusa l’idea che questi piccoli dai bisogni speciali siano portatori di costante preoccupazione, lacrime, angoscia, sentimenti opprimenti e negativi: la tua testimonianza ci rivela come l’amore non abbia limiti, e di come sia lui, l’amore, a spingerti oltre ogni ostacolo, proprio là dove credevi di fermarti, dicendo: “Non ce la farò mai, accogliere questo bambino è una prova impossibile per le mie poche forze”.

E al vedere che è l’amore ciò di cui hanno anzitutto bisogno, ci si rende conto che tutti i bambini sono speciali.

Davvero grande, l’amore che è entrato nella vostra famiglia! Un amore genitoriale e filiale autentico. Grazie per la vostra preziosa lettera e per l’incoraggiamento ad andare avanti affrontando con coraggio la corsa a ostacoli delle procedure, la tempesta di carte e scartoffie, la pazienza interminabile necessaria per sostenere certi colloqui. Avete donato luce anche a tanti genitori che stanno aspettando, e che soffrono per il loro travaglio adottivo. Tanta fatica vi sarà ripagata fino a cento volte tanto, perché è fatica d’amore.

Marco Griffini, presidente di Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini