Cina, Mya: se l’adozione vince anche un tumore

bambina cinaQuando Ryan White, una dolce bimba di dieci anni, aveva visto su un sito americano la fotografia di una neonata cinese ammalata di cancro, aveva subito pensato ad una soluzione.

“Mamma, andiamo a prenderla!”, aveva chiesto ai suoi genitori. Sua madre le aveva sorriso: “Tesoro, non abbiamo I soldi per aiutarla, mi spiace, non possiamo farlo.”

Non stava esagerando:  i coniugi  White avevano perso tutto nella recessione americana del 2008: il lavoro, la casa, i risparmi e avevano già quattro figli da mantenere.

“Ma mamma, aveva insistito la ragazzina, potremmo curarla e volerle bene”.

“Così mi sono seduta a parlare con mio marito dicendogli che non eravamo ricchi secondo gli standard americani, ma che potevamo tentare di salvare quella piccola vita, ha spiegato la madre di Ryan. Avevamo un tetto, anche se era una casina piccolissima presa in affitto, avevamo una famiglia e tanto amore da offrire.”

L’entusiasmo della piccola Ryan è stato contagioso! Tutta la Chiesa di Louisville, nel Kentucky, si è adoperata per aiutare la piccola Mya, nonostante le disperate condizioni di salute della piccola non lasciavano alcuna speranza. Ed ecco qui…il miracolo di Louisville, come lo hanno definito i giornali della città delKentucky.

I coniugi White avevano trovato i fondi per pagare la chemioterapia della piccola ma, pochi giorni dopo il primo trattamento, Mya si era aggravata  e stava lottando tra la vita e la morte.

Ma poi…una magia! La bimba ha avuto cenni di miglioramento e la famiglia americana ha ottenuto il visto per farla curare negli Usa.

Adesso Mya è in cura presso il Kosair Children’s Hospital e la ditta Norton Healthcare si è offerta di pagare tutte le spese e i medici stanno lavorando gratis.

Il cancro sembra essere sconfitto e Mya potrà essere una bimba come tutte le altre! Il coraggio e la fede della famiglia della bimba sono stati la medicina che ha permesso a Mya di guarire.

La piccola Ryan ha fatto di tutto per aiutare Mya: ha venduto braccialetti fatti a mano da lei alle compagne di classe, ha organizzato delle piccole collette, ha scritto a Babbo Natale una letterina chiedendogli i soldi per adottare la sua sorellina lontana, rinunciando ai dolci e ai giocattoli. I suoi piccoli ma grandi sacrifici le hanno permesso di mettere da parte 400 euro.

“Non ce la faremo mai ad aiutarla” cercavano di convincerla la madre Shelly, 38 anni, e il padre Hal, 41. “Tesoro, non abbiamo più soldi.”

“Prima mi piacque il suo visino e poi, quando sotto lessi che aveva un cancro dissi ai miei genitori che dovevamo adottarla.” Ha raccontato Ryan al quotidiano di Louisville, il Gazette.

“Le risposi che potevamo solo pregare per quella piccola cinesina,” ha detto la madre, “Ma poi il Signore mi illuminò dicendomi che dovevamo contattare l’organizzazione Show Hope che mi mise in contatto con un’agenzia per le adozioni, la quale ci disse che potevamo fare domanda per far venire  Mya nel Kentucky a curarsi e poi, eventualmente, adottarla. Insomma non era troppo tardi per intervenire.”

E ad darsi da fare è stata anche la loro parrocchia, raccogliendo l’80% dei fondi necessari per l’adozione: più di 12 mila euro. 

 

Dalla nostra corrispondente Usa, Silvia Kramar

 

Fonte: Courier Journal