Cina. Dall’8 gennaio niente quarantena per chi arriva dall’estero. Nuove speranze per tutte le coppie adottive

Con l’allentamento delle restrizioni per il Covid, cresce la speranza per le famiglie adottive di sbloccare una situazione che si protrae dal 2019. Appuntamento a Montecitorio l’11 gennaio per chiedere al Governo di intervenire al più presto

Dopo anni in cui la Cina è stato il più severo degli Stati sulle norma di contenimento del Covid, da qualche settimana la sua politica è radicalmente cambiata e sta abbandonando sempre di più quella strategia “zero Covid” che era orma diventata la principale motivazione delle sempre più diffuse proteste della popolazione.
Le conseguenze, sempre complicate da comprendere realmente quando si parla di Cina, al memento sembrano aver portato un clamoroso innalzamento dei casi, conseguenza prevedibile di un’apertura improvvisa dopo anni di restrizioni che di fatto hanno contenuto la circolazione del virus e, dunque, l’immunizzazione delle persone, non sostenuta nemmeno da un’adeguata campagna vaccinale, visto il rifiuto del Paese di acquistare vaccini stranieri a mRna, dimostratisi molto efficaci nel resto del mondo.

Niente più quarantena per chi arriva in Cina dall’estero

Nonostante questo, però, il nuovo corso della politica cinese relativamente al Covid pare ormai avviato e destinato a proseguire, tanto da essere stata annunciata la “caduta” di un altro provvedimento simbolo della chiusura del Paese: quello relativo alla quarantena obbligatoria. Dall’8 gennaio, secondo quanto annunciato dalla Commissione per la salute nazionale cinese, non sarà più necessario sottoporsi al periodo obbligatorio di quarantena per chiunque arrivi dall’estero.
La notizia è fonte di particolare speranza per tutte le coppie di genitori adottivi e per i loro figli che, già abbinati allo scoppio della pandemia, da allora non riescono a concludere l’iter adottivo. Famiglie che “sulla carta” e nei cuori dei protagonisti già esistono, ma che di fatto non hanno ancora mai potuto suggellare l’unione con un abbraccio e l’inizio di una vita in comune. Non solo: quasi sempre, durante questi lunghi anni di pandemia, anche le notizie sullo stato di salute dei bambini (tutti special neeeds) sono arrivate con il contagocce, lasciando i genitori in uno stato di sostanziale impotenza cui nessun appello o preghiera di Associazioni e autorità, né il costante interessamento della CAI, ha potuto porre rimedio.

Famiglie adottive a Montecitorio l’11 gennaio

Ora, con le recenti aperture di cui si è detto, la speranza torna a crescere e diventa ancor più significativa l’iniziativa che le coppie hanno organizzato per l’11 gennaio in piazza Montecitorio, dalle ore 9:00, a Roma, quando si ritroveranno per una manifestazione con la quale chiedere al governo di intervenire al più presto sul tema.
Le famiglie, in particolare, chiedono dei concreti passi avanti per lo sblocco delle procedure amministrative rimaste in sospeso ormai dal 2019; la possibilità di un incontro con il Ministro degli Esteri, il Presidente del Consiglio e il Ministro della Famiglia per avere riscontro sugli esiti delle interlocuzioni con le istituzioni cinesi; la possibilità di avere aggiornamenti sanitari sullo stato delle patologie e sui trattamenti eseguiti sui bambini che, ricordiamo ancora una volta, sono tutti special needs.
Che il 2023 possa finalmente essere l’anno in cui queste 30 famiglie che già esistono ma sono come “sospese” possano finalmente cominciare la loro vita insieme!