Cina. “Quando ci è stato proposto l’abbinamento non ci aspettavamo un bambino così piccolo, non ero pronta a pannolini e pappe…ma poi è stato così naturale”

cucinaCuro un blog di cucina e sono un’ appassionata ai fornelli. Proprio a me doveva capitare un bimbo con questo nome?” dice divertita Azzurra, commentando la traduzione del nome cinese di suo figlio Fabio, incontrato a Xi’An a fine novembre. “Dolcetto della luna” è infatti il significato del nome del suo bambino, proprio come la tipica torta cinese che viene preparata in occasione di una delle festa tradizionali più importanti in Cina, quella di metà autunno, dedicata all’osservazione della Luna. “Dovrò imparare a cucinarla, prima o poi” dice la mamma, che aggiorna periodicamente con ricette e varie curiosità lo spazio online “La cucina di Azzurra”.

E oggi Azzurra ha un assaggiatore in più in famiglia: il piccolo Fabio di 16 mesi che dimostra già di essere una buona forchetta. “Mangia tutto e adesso inizia a prendere il cibo da solo: ogni giorno è un progresso – raccontano mamma e papà – : bisogna dire che mostra proprio soddisfazione nel mangiare. Solo le prime settimane abbiamo assecondato le sue abitudini cucinando molti risotti, ma è bastato poco per cominciare ad assaggiare e gradire tutto della cucina italiana”.

Dai racconti la giovane famiglia vive le giornate in piena sintonia.

La cosa che ci ha meravigliato subito della nostra adozione è che ci è sembrato tutto così naturale: incontrarlo, abbracciarlo, accoglierlo subito come se fosse stato da sempre con noi – dice papà Massimo – All’incontro in Cina il bambino era buono e tranquillo: certo aveva gli occhi spauriti ma è venuto subito in braccio, si è fidato di noi”.

La famiglia che vive in Toscana è tornata in Italia a metà dicembre insieme a otto famiglie di Ai.Bi partite per Xi’An: un gruppo in cui i bambini con bisogni speciali erano tutti abbastanza piccoli. “Siamo riusciti a fare un bel gruppo con la fila dei nostri nove passeggini in giro per Xi’An e Pechino – dicono i genitori, che ricordano con nostalgia il periodo trascorso nel paese di origine di loro figlio – Fabio nel complesso è stato subito a suo agio con noi. Appena preso un po’ di confidenza ha cominciato anche a piangere, strillare e fare qualche capriccio”.

Dalla scheda di abbinamento Azzurra e Massimo sapevano che il bambino aveva una labiopalatoschisi: “Dopo una prima operazione realizzata con successo in Cina i documenti riportavano la dicitura “labioschisi”– aggiunge la mamma – : pensavamo a un errore e invece era vero: il palato era in realtà chiuso e l’intervento era riferito solo all’apertura del labbro. In questi giorni lo porteremo a fare dei controlli per la dentizione ma ci pare che tutto proceda bene”.

Nel giro di poche settimane Fabio si è ambientato in famiglia, gattona, comincia a dire qualche parola: “Per le nostre nipoti è arrivato un bambolotto – dicono mamma e papà – e Fabio si lascia coccolare essendo per natura molto socievole. E’ innamorato dei nonni con i quali si diverte un mondo. Ama la musica ma, non si sa perché – aggiunge Azzurra – se mi marito suona il piano, si addormenta all’istante!”. Azzurra e Massimo sono felici della loro esperienza, dell’assistenza di Ai.Bi nel paese e in Italia a Firenze. “Quando ci è stato proposto l’abbinamento non ci aspettavamo un bambino così piccolo, non ero pronta insomma a pannolini e pappe” dice Azzurra che con il marito era invece preparata ad accogliere i bisogni speciali, prima di tutto l’abbandono.

Nel nostro caso si tratta di un problema di facilissima gestione – dicono – ma alla fine, guardando anche le altre coppie che erano con noi, nel momento in cui sei disponibile ad adottare, quel difetto o quel problema non si vede più perché quel bambino è tuo figlio”.

La felicità di vivere per sempre con Fabio quasi farebbe ripartire subito per la Cina. “Consigliamo a tutti l’adozione, siamo appena rientrati e già vorremmo farne una seconda…è talmente entusiasmante! – concludono – Certo, l’adozione è un percorso ancora oneroso purtroppo, richiede tempo, denaro e pazienza: anche questi aspetti possono insinuare dubbi nelle coppie. Ci capita di parlarne spesso e sentiamo pareri differenti: noi abbiamo scelto di scartare in partenza l’iter dell’ inseminazione e siamo andati direttamente sul canale dell’adozione. Lo rifarei 100 volte!”.