La Cina riapre i confini. Torna la speranza per tutte le coppie adottive

Dopo tre anni di ferrea chiusura dei confini, la Cina riapre ai turisti e torna a rilasciare visti per l’ingresso nel Paese. È finalmente giunta alla fine l’odissea delle coppie adottive che potranno riabbracciare i loro figli?

Fa quasi strano, oggi, tornare a parlare di Covid, perché davvero, nelle ultime settimane, il virus è sostanzialmente sparito non solo da giornali e telegiornali, ma anche dalle conversazioni di tutti tra amici e parenti. Il Covid, sia chiaro, c’è ancora: ancora ci si ammala e ancora, purtroppo, ogni giorno si contano dei decessi, ma la situazione non è nemmeno lontanamente paragonabile a quella del passato. E, infatti, se oggi si torna a parlare di Covid non è per una nuova variante o per lo scoppio di un focolaio, ma per la fine di una delle ultimissime restrizioni che ancora erano in vigore nel mondo: ovvero quella della chiusura dei confini della Cina ai turisti.

La Cina riapre i confini ai turisti

Dopo oltre due anni di durissima politica “zero-Covid”, che ha puntato su severi lockdown e totale chiusura del territorio per provare ad arginare il virus, la Cina da qualche tempo ha cambiato strategia e progressivamente ammorbidito le restrizioni. Ora finalmente arriva uno dei provvedimenti più attesi: la riaperture dell’accesso ai turisti su tutto il territorio, con il rilascio di nuovi visti a partire dal 15 di marzo. Il Governo ha fatto sapere che sarà possibile tornare a viaggiare anche in quelle aree per le quali non è necessario un visto, come alcune note mete turistiche. Inoltre, potranno essere utilizzati per l’ingresso nel Paese i visti concessi prima della chiusura dei confini ancora in corso di validità.

Un’attesa lunga tre anni

Se si considera che la chiusura dei confini è stata stabilita il 28 marzo del 2020, è da tre anni quasi esatti che il territorio cinese è rimasto irraggiungibile per la stragrande maggioranza degli stranieri, comprese le coppie italiane che hanno un percorso di adozione in essere e che a quella data erano già state abbinate a dei minori cinesi.
Per tre anni queste coppie, gli enti che li supportano e le autorità competenti italiane hanno lavorato in cerca di una soluzione, ma ogni tentativo finora si era scontrato con problemi, burocrazia e la ferrea politica di chiusura. Ora, con la riapertura dei confini ai turisti, davvero, nonostante sia giustamente da aspettare una comunicazione ufficiale della CAI, non si vedono ulteriori impedimenti che possano fermare questi genitori, che così a lungo hanno pazientato, dal poter correre ad abbracciare una volta per tutte i loro figli ritrovati!