Cina. Svolta sulla natalità: consentiti fino a tre figli per coppia

Dopo quasi 40 anni di “politica del figlio unico” e a soli 5 dall’apertura ai due figli, la Cina concede alle coppia la possibilità di avere fino a tre figli. D’altra parte, i nuovi nati sono in calo e, a questi ritmi, entro il 2100 la Nigeria avrà più abitanti della Cina

Per 37 anni (precisamente dal 1979 al 2016) in Cina era vietato avere più di un figlio. Una decisione presa dal successore di Mao, Den Xiaoping, per evitare la crescita indiscriminata della popolazione. A lungo termine, la legge non si è rivelata lungimirante e, nel 2016, alla luce dell’invecchiamento della popolazione, la Cina aveva aperto alla possibilità di avere due figli per coppia.

La Cina apre alla possibilità di avere fino a tre figli per coppia

Ora, a soli 5 anni di distanza, cambia ancora la legge e, come riporta l’Ansa, dopo “Un incontro avvenuto fra i vertici del Politburo del partito comunista, presente il presidente Xi Jinping”, per “rispondere all’invecchiamento della popolazione” verrà consentito alle coppie di avere fino a tre figli.

D’altra parte, sono di soli pochi giorni fa i risultati del censimento decennale svolto nel Paese che hanno certificato un ulteriore cale del ritmo di crescita della popolazione, arrivato allo 0,53%. Un valore non solo in discesa rispetto allo 0,57% del decennio precedente, ma anche il più basso registrato dal 1953, anno di introduzione dei censimenti. Ancora più in caduta libera è il tasso di natalità, con 12 milioni di nuovi nati nel 2020: il 20% in meno rispetto all’anno precedente.

Lo stravolgimento in atto degli equilibri mondiali della popolazione

Ma quello della natalità è un argomento che, al di là della Cina, coinvolge davvero tutto il mondo. Qualche giorno fa, un lungo reportage del New York Times, scriveva che, a questi ritmi, entro la fine del secolo la Nigeria avrà più abitanti della Cina: portando a un potenziale capovolgimento di quelli che sono gli equilibri internazionali.
Anche perché, prosegue il NYT, tutta la popolazione dell’Africa sub sahariana è destinata a triplicare, mentre per 183 dei 195 Paesi presi in esame, si scenderà al di sotto della soglia di sostituzione (ovvero 2,1 figli per donna).

In questo scenario, l’Italia, come noto, è tra i Paesi occidentali messi peggio: la stima è che prima della fine del secolo la riduzione della popolazione sarà superiore al 50%: ma se gli Stati Generali della Natalità non sono bastati a lanciare l’allarme, probabilmente ancora meno potrà fare un reportage del New York Times.