Repubblica Democratica del Congo. Il dramma dei “Bambini commissionari” di Goma, tra sfruttamento e necessità di protezione

197.000 minori invisibili e senza protezione. Uno studio condotto dagli studenti dell’Università di Goma, promosso da Ai.Bi. e finanziato dalla Provincia autonoma di Bolzano, svela l’emergenza di una realtà sconosciuta: “i bambini commissionari” e altre vulnerabilità dell’infanzia nella città di Goma

Nella Repubblica Democratica del Congo, un gruppo di 35 studenti dell’Istituto nazionale di Servizio Sociale (INTS) di Goma, in collaborazione con il Centro Studi di Servizio Sociale di Bologna (CESDISS), sta portando avanti un’iniziativa di fondamentale importanza: la mappatura delle strutture per minori della città.
L’indagine attualmente in corso ha fatto emergere la condizioni dei bambini “commissionari”, ovvero bambini sfruttati dagli adulti come tramite con gli stranieri per procurare merce e donne, illegalmente.
Il progetto Dal nostro cuore a quello dell’Africa 2, finanziato dalla Provincia autonoma di Bolzano e implementato da Ai.Bi. con il partner locale Kimbilio, mira a documentare le condizioni di vita dei bambini a Goma, città profondamente segnata da oltre vent’anni di conflitto armato.

I bambini commissionari

La figura del “bambino commissionario” emerge come uno dei segnali più preoccupanti di questa crisi. Questi minori, spesso costretti dalle famiglie o dalle circostanze a guadagnarsi da vivere, vengono sfruttati per fare da intermediari tra adulti e stranieri, generalmente in contesti rischiosi o illegali. Per questi bambini, la strada diventa non solo un luogo di lavoro ma anche un rifugio, dopo essere fuggiti da famiglie disgregate, povertà estrema o situazioni di violenza domestica.
Intervistando 150 minori – incontrati per strada o nelle strutture di accoglienza – gli studenti hanno raccolto testimonianze che parlano di vita ai margini, fatta di pericoli quotidiani, soprusi e abusi. I bambini commissionari non sono i soli coinvolti in queste dinamiche; anche i “maibobo” (bambini di strada) e i venditori ambulanti vivono condizioni di estrema precarietà, spesso senza alcuna protezione.

Una città segnata dal conflitto

Goma, devastata da vent’anni di guerra, ha visto la sua popolazione crescere rapidamente, passando da 781.875 abitanti nel 2011 a oltre 1.250.000 nel 2021. A questi si aggiungono circa 440.000 sfollati, secondo i dati di febbraio 2024. Il collasso dei servizi essenziali e l’instabilità politica hanno lasciato i bambini in balia di gravi violazioni dei loro diritti.
Secondo il MICS 2018, il 41% dei bambini sotto i cinque anni non è registrato all’anagrafe, il che significa che circa 197.000 minori a Goma sono invisibili agli occhi dello Stato e privi di qualsiasi tutela legale. Senza documenti, questi bambini sono privati di diritti fondamentali, come l’accesso all’istruzione e all’assistenza sanitaria.

La mappatura delle strutture per minori

La mappatura delle strutture per minori, portata avanti dagli studenti di Goma con il supporto di Ai.Bi., è un passo cruciale per affrontare questa emergenza. L’obiettivo è identificare le strutture esistenti, valutare le loro capacità e promuovere un intervento concreto per proteggere i bambini vulnerabili, inclusi i commissionari.
Il lavoro degli studenti non si limita alla raccolta di dati, ma rappresenta una voce per questi bambini che vivono ai margini della società. Attraverso la ricerca, si spera di promuovere nuove politiche e interventi che possano migliorare la loro condizione e offrire loro un futuro più sicuro.

L’urgenza di un intervento concreto

La situazione dei bambini commissionari e di altri minori sfruttati o invisibili a Goma rappresenta una crisi umanitaria nascosta che richiede un intervento immediato. Le storie raccolte dagli studenti dell’Università di Goma mostrano quanto sia urgente fornire protezione, assistenza e opportunità a questi bambini, che sono tra le vittime più vulnerabili di un conflitto che sembra non avere fine.

Solo attraverso un impegno concreto e strutturato sarà possibile offrire a questi minori un futuro diverso, lontano dalle strade e dal pericolo.

Africa. Emergenza Abbandono in Repubblica Democratica del Congo

Ai.Bi. ha lanciato, nell’Africa Sub-Sahariana, una campagna regionale di contrasto all’abbandono che coinvolge, oltre alla Repubblica Democratica del Congo, altri tre paesi nei quali l’emergenza abbandono è drammatica: GhanaRepubblica del Congo (Congo Brazzaville) e Burundi. Con il tuo sostegno, potremo garantire a quanti più minori possibile accolti dagli orfanotrofi, assistenza, cibo, cure e, soprattutto, la fiducia in un futuro differente. Che ancora è possibile! Sostieni anche tu la campagna “Africa. Emergenza Abbandono in Repubblica Democratica del Congo”.