Congo. La situazione a Goma: proseguono i combattimenti

Nella Repubblica Democratica del Congo la situazione è fuori controllo, il conflitto continua incessantemente e aumentano le proteste. Qui Ai.Bi. continua a portare avanti i suoi progetti di aiuto e assistenza

In Congo, a Goma, la guerra continua: le strade sono bloccate e la città è isolata dal resto della provincia del Nord Kivu. Sono tante le manifestazioni e le proteste portate avanti dalla popolazione in questa situazione di caos. 

Le manifestazioni violente a Goma

Diversi motociclisti hanno inseguito un convoglio di veicoli del contingente keniota della forza EAC accusandolo di collaborare con l’M23, che attualmente sta compiendo attacchi nel nord-est del paese. 

Non solo, anche gli studenti sono scesi in piazza bloccando le attività: hanno lanciato pietre contro la scuola, costringendo lo staff a barricarsi all’interno. 

Invece, nella parte nord della città, i residenti hanno bloccato le strade per alcune ore con diverse pietre.

Le manifestazioni organizzate in città intendono chiedere la partenza dell’esercito della forza regionale dell’EAC (East African Community), dispiegata nel Nord Kivu, per combattere i ribelli dell’M23.

Gli atti vandalici e le sparatorie 

Sono molteplici gli atti vandalici: i manifestanti rompono le porte di negozi e botteghe per saccheggiare beni alimentari e non solo. È una situazione paradossale, denunciata già dai residenti, che non riescono a capire perché distruggere le loro case e tutti i loro beni invece di chiedere la partenza della forza regionale, motivazione alla base delle manifestazioni.

In questa completa situazione di caos non mancano nemmeno le sparatorie, avvenute contro le forze di pace della MONUSCO. Sono rimasti uccisi 8 civili e ci sono 28 feriti.

“Volevano sapere cosa stesse facendo la Monusco a Rutshuru, soprattutto perché il territorio è occupato dal nemico. Volevano verificare se non stesse trasportando il nemico. C’è stata una mancanza di comprensione e poi la popolazione ha iniziato a barricare la strada e a quel punto la Monusco ha iniziato a sparare per forzare il passaggio. Tre veicoli della Monusco sono stati bruciati”, ha dichiarato l’amministratore della polizia del territorio di Nyiragongo, il sovrintendente senior Iduma Molengo.

Le violenze sulle donne, crimini di guerra e contro l’umanità

Decine di donne sono anche state violentate dai ribelli dell’M23, in una serie di attacchi avvenuti nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo.

Sulla base delle testimonianze di 35 vittime e testimoni diretti, l’organizzazione per i diritti umani ha denunciato in un comunicato quelli che ha definito “crimini di guerra” e che potrebbero costituire anche “crimini contro l’umanità”.

 

Ai.Bi, nella Repubblica Democratica del Congo, porta avanti tanti progetti per aiutare i minori e garantire loro cura, assistenza, protezione e supporto. 

 

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