Congo. Goma sotto i colpi del Coronavirus. Il lockdown minaccia la sopravvivenza di chi vive con un dollaro al giorno

Con la campagna l’#Accoglienzanonsiferma Ai.Bi. assiste 150 bambini in due orfanotrofi della città. Anche tu puoi fare molto. Con una semplice donazione

La situazione sanitaria nella città di Goma, in Congo, si è improvvisamente deteriorata con la comparsa, negli ultimi giorni, di sette casi aggiuntivi di Coronavirus. Ciò porta il numero di casi registrati nella provincia a 15 dall’inizio della pandemia.

Il governatore della Provincia, Charly Nzanzu Kasivita, ha annunciato il lockdown nella città e nel territorio confinante di Rutshuru. Questo annuncio ha scosso seriamente la popolazionee ha messo in luce la necessità di continuare a rispettare le misure di contenimento. Sulla scia di questo focolaio, il Governatore della Provincia ha adottato una serie di misure, tra cui: l’istituzione di un coprifuoco notturno nella città di Goma dalle 20:00 alle 5:00; l’uso obbligatorio di mascherine in luoghi pubblici in tutta la provincia; l’isolamento della città di Goma e del territorio di Rutshuru (e Nyiragongo) per un periodo di 14 giorni.

Coronavirus in Congo: con il lockdown c’è chi rischia di non mangiare

Queste misure hanno un impatto negativo sulla vita quotidiana dei centri FED e SODAS, con cui collabora Ai.Bi. – Amici dei Bambini e che si occupano di oltre 150 minori in situazioni difficili e che non dispongono di finanziamenti sostanziali per le attività. Già con l’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari e di altre necessità di base, i centri hanno difficoltà a far quadrare i conti.

Grazie alle attività di supporto di Ai.Bi., alcune esigenze essenziali sono coperte e le misure preventive contro il Coronavirus sono monitorate su base giornaliera, ma resta ancora molto da fare e i centri rimangono aperti alle opere di beneficenza di persone di buona volontà in questi tempi difficili.

Per l’intera popolazione della città che vive con meno di un dollaro al giorno e che è costretta a lasciare la casa ogni mattina per cercare qualcosa con cui sfamarsi, i bambini si trovano nella difficoltà di ottenere mascherine per uscire a cercare il cibo. Alcuni si rassegnano a stare in casa e a patire la fame…

Con la campagna “Emergenza Coronavirus. L’#Accoglienzanonsiferma”, Ai.Bi. può aiutare questi bimbi. Ma l’aiuto più importante non può essere che uno: il tuo. Con un piccolo gesto puoi davvero fare molto.

Dona subito: https://www.aibi.it/ita/emergenza-coronavirus/