Congo. Il certificato di nascita: così inizia un nuovo futuro per i bambini abbandonati

Ricostruire le origini dei minori e accompagnarli nell’ottenimento dei loro certificati di nascita è una delle attività del progetto CAI che può fare la differenza nella vita dei bambini

All’interno del progetto di cooperazione internazionale co-finanziato dalla Commissione per le Adozioni Internazionali nella Repubblica Democratica del Congo denominato “Dal nostro cuore a quello dell’Africa”, di cui Ai.Bi è l’Ente coordinatore, si è svolto un significativo incontro di sensibilizzazione e formativo dedicato al tema: “Requisiti e attività da svolgere per ottenere i certificati di nascita dei bambini”.

La ricerca delle origini: un’attività che può fare la differenza nella vita dei minori

A partecipare sono stati tutti i partner del progetto: gli orfanotrofi FED, SODAS, VIS e il centro Don Bosco. Tutti questi istituti accolgono i minori con amore, ma anche con grandi difficoltà, specie nella ricerca e comprensione delle loro origini.
Proprio per questo, il primo tema trattato è stato quello dell’indagine sociale e della ricerca familiare: sapere da dove viene un minore e quali sono i motivi del suo stato di abbandono, infatti, è la via principale per conoscere meglio e, di conseguenza, aiutare il minore stesso. Verificare se esiste una famiglia e se c’è la possibilità di una riunificazione può fare la differenza per la sua vita.
Ma la ricerca delle origini è solo la base per il processo che viene in seguito: quello di dare un’identità al minore tramite l’ottenimento di un certificato di nascita.

Il percorso per ottenere i certificati di nascita

La realtà della Repubblica Democratica del Congo è che la maggior parte dei bambini, benché sia obbligatorio per legge, non ha documenti attestanti la nascita, in particolare nei villaggi, dove non c’è la possibilità di iscrivere i nuovi nati all’anagrafe perché non ci sono uffici di rappresentanza e il costo di registrazione è gratuito solo nei 3 mesi successivi alla nascita, e questo scoraggia le famiglie.
Esaurito questo tema, la giornata è proseguita concentrandosi maggiormente sugli aspetti giuridici e di responsabilità della tutela dei minori: dai primi atti che devono essere richiesti (dichiarazione di abbandono del bambino e autorizzazione di custodia provvisoria); ai passi successivi (ordinanza attestante il certificato di nascita, giudizio suppletivo di certificato di nascita). L’obiettivo è quello di arrivare a ottenere il certificato di nascita: un percorso lungo dai 3 ai 4 medi e che deve essere seguito da un legale.
Il progetto CAI prevede di seguire 20 minori e accompagnarli all’ottenimento del certificato di
nascita. I primi 4 dossier sono già in fase di lavorazione e a breve si uniranno anche gli altri.

Tutte le attività portate avanti da Ai.Bi. in Repubblica Demcratica del Congo, possono essere sostenute attraverso due modalità da parte di tutti: una donazione una tantum o attivando un’Adozione a Distanza per i minori ospitati negli orfanotrofi del Paese DONA ORA