Congo. Sostenere e finanziare le prime attività dei care leavers usciti dall’orfanotrofio

I giovani che lasciano l’istituto alla maggiore età, necessitano di essere seguiti e aiutati per avviare le loro attività e far fronte a eventuali emergenze. I progetti di Ai.Bi. mirano anche a questo, con la creazione dei gruppi di solidarietà e autofinanziamento

Come abbiamo avuto modo di raccontare già in passato sul sito di Ai.Bi., una delle attività portate avanti da Ai.Bi. in Repubblica Democratica del Congo, grazie al sostegno dei progetti di Cooperazione e la generosa disponibilità dei sostenitori del progetto “Adotta a distanza i minori di un orfanotrofio in Congo”, è l’accompagnamento verso l’autonomia dei cosiddetti care leavers, ovvero quei giovani che, prossimi alla maggiore età, devono lasciare l’orfanotrofio in cui hanno vissuto, spesso per anni, ed escono così dal sistema di assistenza, senza, però, essere preparati ad affrontare la società. Giovani che quasi sempre non hanno l’appoggio di una famiglia, meno che mai risorse economiche, e che magari non hanno nemmeno avuto modo di finire la scuola.
Per alcuni di loro, Ai.Bi. ha allestito dei foyers di autonomia: piccole casette dove i giovani possono iniziare a crearsi una propria vita al di fuori dell’istituto.

Condividere i bisogni e le necessità

Durante la prima fase di incontri di analisi e organizzazione dei foyers, le domande poste più di frequente dai ragazzi vertevano su come affrontare le difficoltà impreviste, come per esempio la necessità di una cura medica, e come poter avviare finanziariamente le propria attività. Tornare a chiedere soldi all’orfanotrofio o, peggio, tornarci a vivere, non sarebbe più stato possibile, e i ragazzi erano molto preoccupati che, dopo il primo periodo di accompagnamento, si sarebbero ritrovati abbandonati a loro stessi. Una preoccupazione condivisa anche dagli operatori di Ai.Bi. e i partner locali, specie perché la precedente esperienza dei foyers di FED era finita male proprio per perché i ragazzi si erano ritrovati senza soldi anche solo per acquistare l’acqua potabile, finendo per ridursi a rubare nelle case dei vicini.
La soluzione proposta è stata quella di creare tra loro un gruppo “AVEC” (acronimo di “associations villageoises d’épargne et de crédit” – associazioni di risparmio e credito di villaggio), ovvero una forma di gruppo di solidarietà e autofinanziamento che viene utilizzata quando la capacità di risparmio degli associati è ridotta.

Come funzionano i gruppi di solidarietà e autofinanziamento

Il meccanismo prevede la contribuzione regolare (settimanale o mensile) da parte di ogni associato, con una somma che varia a seconda della sua capacità di risparmio (anche se si cerca di uniformare l’importo per evitare troppe differenze). Tutti i contributi vengono versati in due casse: quella di autofinanziamento, che viene utilizzata per concedere dei crediti agli associati in modo che possano finanziare le proprie attività lavorative, e quella di solidarietà, i cui fondi vengono usati in caso di bisogni di emergenza e supporto medico.
Per formare i ragazzi, è stata organizzata una serie di incontri con il contabile di Ai.Bi. e sono stati loro forniti tutti gli strumenti necessari (cassette di sicurezza, lucchetti, registri, ricevute di cassa, ecc.), oltre a prevedere una serie di follow-up per monitorare l’andamento del tutto.
Dopo un primo periodo di risparmi modesti, i ragazzi hanno incrementato i contributi e sono arrivati ad avere una discreta somma nelle casse, potendo così cominciare a finanziare le prime attività.
Sicuramente si tratta di un grande traguardo, che consente ai giovani di trovare una possibilità di futuro anche al di fuori dell’orfanotrofio. Un’attività che tanti non conoscono e che, invece, è fondamentale per combattere l’abbandono in tutte le sue forme e… a tutte le età.

Sostieni i progetti di Ai.Bi. in Repubblica Democratica del Congo

Chiunque può dare il proprio contributo per sostenere anche queste attività che Ai.Bi. porta avanti nella Repubblica Democratica de l Congo, sia con una donazione una tantum, oppure, per dare maggiore continuità al proprio impegno, decidendo di aderire al progetto “adotta a distanza i bambini degli orfanotrofi del Congo”.
Tutte le donazioni ad Ai.Bi., compresa l’Adozione a Distanza, godono delle seguenti agevolazioni fiscali.