Conoscere le conseguenze degli abusi per aiutare i propri figli adottivi. Un webinar Faris il 4 aprile

Può capitare che i bambini in attesa di adozione abbiano alle spalle un passato di violenze a abusi. Faris propone un corso per parlarne  e prefigurare la propria disponibilità all’accoglienza di bambini con questo vissuto

Certo non si tratta di un argomento piacevole da affrontare, eppure è un argomento necessario da conoscere per tutte le coppie interessate all’adozione internazionale, che stanno facendo il percorso con i servizi sociali e il Tribunale o che, in possesso di Decreto di idoneità, hanno già dato mandato a un Ente autorizzato.
Parliamo degli abusi e delle violenze, che diversi bambini in attesa di adozione potrebbero avere subito nel corso del loro passato. Situazioni davanti alle quali si vorrebbero chiudere gli occhi, come istintiva e naturale arma di difesa, ma che, invece, solo conoscendole possono davvero essere superate. Scopo del webinar proposto da Faris per la giornata di lunedì 4 aprile è quello di approfondire le possibili conseguenze psicologiche delle esperienze di abuso e di violenza vissute e le ripercussioni sulla relazione con i genitori e i pari, così da dare ai futuri genitori gli strumenti adeguati per prepararsi e per prefigurare la propria disponibilità a bambini con questo tipo di vissuto.

Un corso per conoscere le conseguenze psicologiche sugli abusi

Il corso, partendo da veri e propri casi reali e descrivendo alcune possibili situazioni, offre l’occasione di riflettere su questa particolare tipologia di bagaglioche molti bambini adottivi si portano dietro e che senza un’adeguata comprensione da parte dei genitori adottivi rischia di rimanere un enorme fardello da portare da soli sulle spalle.
Il corso, della durata di 3 ore, è tenuto dalla dott.ssa Elisa Sciommarello, psicologa, consulente del settore adozioni internazionali di AiBi – Amici dei Bambini ed esperta in tematiche di adozione.
La partecipazione al webinar prevede il rilascio di un attestato di partecipazione.
Maggiori informazioni a questa pagina o scrivendo una mail a faris@fondazioneaibi.it