Conte “L’Europa deve fare la sua parte in Africa”. Ai.Bi. investe sullo sviluppo della famiglia nei paesi africani

Il futuro dell’Africa è il futuro dell’Unione Europea e per l’Italia è arrivato il momento di giocare un ruolo strategico nello sviluppo socio economico del continente africano. Ai.Bi. rinnova il suo impegno a investire per lo sviluppo della famiglia in Africa

Il rapporto con il Continente africano è una delle maggiori questioni che l’Europa contemporanea si trova ad affrontare, sia in termini di migrazione, soprattutto economica,  sia in termini di sviluppo. L’Italia, in particolare, per la sua posizione e per il suo ruolo nel Mediterraneo, si trova nella condizione di provare a suggerire ipotesi di soluzioni per entrambe le questioni.

Intervenendo all’inaugurazione del Centro per il Clima e lo Sviluppo sostenibile dell’Africa, il premier, Giuseppe Conte,  ha dichiarato E’ il momento per l’Italia di giocare in Africa un ruolo strategico”, a cominciare dal “sostegno ad un ruolo più efficace, senza essere invasivo, dell’Unione europea nel continente”.

Crediamo che l’Europa debba fare la sua parte nel promuovere maggiori investimenti strutturali nel continente, favorire la crescita di un’imprenditoria locale matura e sostenibile, offrire formazione e istruzione di qualità e attuare programmi per la lotta al cambiamento climatico”. Questo perché – ha continuato Conte –  “il futuro dell’Africa è anche il futuro dell’Europa” e “per questa ragione dobbiamo investire sul suo sviluppo socio economico, che è anche la via per combattere le cause profonde delle migrazioni irregolari”.

Non è la prima volta che Conte parla di quanto sia fondamentale investire nella cooperazione internazionale in Africa e , come aveva dichiarato in una sua recentissima visita in Ciad, “Rendere più consistente il Trust Fund for Africa – Fondo Fiduciario Europeo di Emergenza per l’Africa, che finanzia progetti per il controllo dei flussi migratori e creare le condizioni per migliorare le condizioni di vita qui.

Sostenere la famiglia in Africa significa tutelare l’infanzia e l’adolescenza e al contempo promuovere il futuro di un continente perché non vi siano altre morti in mare.

Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini, insieme ad altre associazioni italiane di area cattolica specializzate nel #sostegnoadistanza, è attiva per i minori e le famiglie vulnerabili dell’ Africa. In tale direzione intende realizzare una campagna di sviluppo e aiuto Africa in Famiglia”, al fine di supportare prossime azioni di cooperazione, italiana e europea, con l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita delle famiglie nei paesi di origine dei migranti per ragioni economiche.

Anche il Presidente dell’Unione africana Paul Kagame, lo scorso dicembre 2018 nel corso di un incontro con il cancelliere Austriaco Sebastian Kurz in visita ufficiale in Ruanda, pur non negando le responsabilità dei paesi del suo continente, aveva invitato l’Europa a investire correttamente per offrire sicurezza e lavoro alle giovani generazioni africane: “Se si guarda alla storia di questa migrazione  da molto tempo, l’Europa incita o invita le persone ad andare in Europa. (…) La partnership tra Europa e Africa avrebbe dovuto investire correttamente, creando un ambiente per mantenere i nostri giovani africani, garantendo loro che stare nel proprio continente è meglio per trovare sicurezza e lavoro. Ma non è mai troppo tardi”.

 

Fonte Askanews.it