Kenya. La cooperazione internazionale a misura di bambino: rifiutato da tutti, Ai.Bi. lo accoglie

La triste storia di Paul. Per Amici dei Bambini ogni minore è una grande opera. Anzi, la più grande che ci sia. #Continuiamodaibambini

C’è la cooperazione internazionale delle grandi opere, dei grandi numeri. E poi c’è la cooperazione internazionale di Ai.Bi. – Amici dei Bambini, per cui la vita di ogni singolo bambino è una grande opera. Anzi, la più grande che ci sia. Come la vita di Paul, un ragazzo del Kenya ospite del centro Kwetu, fondato nel 1993 a Madaraka per assistere i minori che vivono nelle strade di Nairobi.

Durante l’ultima e consuetudinaria visita mensile dello staff legale di Amici dei Bambini a Kwetu, l’istituto di Madaraka, è emersa da subito la necessita da parte del centro di parlare del caso di questo ragazzo. Paul, infatti, è stato rifiutato da tutti: dalla famiglia e dal centro che lo aveva accolto per qualche anno per poi reintegrarlo. Tutti, gli operatori di Ai.Bi. e di Kwetu, sono davvero vicini a questo ragazzo che si è visto rifiutato, ma che ha trovato sollievo e umanità nel centro di Madaraka.

La cooperazione internazionale che fa di ogni bambino una grande opera

Il suo caso ha impegnato negli ultimi giorni la legal officer di Ai.BI. che supporta il personale del centro nel destreggiarsi tra uffici pubblici e altri centri per i casi più problematici. Paul si era presentato circa un mese fa al cancello del centro, con un braccio rotto e in pessime condizioni. Kwetu lo conosceva bene, era stato accolto nel 2016 e dopo i primi tre mesi di cura temporanea era stato trasferito in un centro di riabilitazione a lungo termine. Il ragazzo è stato portato in ospedale e dopo una radiografia gli è stato messo il gesso.

Il team di Ai.Bi. e Kwetu hanno iniziato subito le procedure per rintracciare la famiglia e a comunicare con il centro a cui era stato riferito qualche anno fa. Il centro lo aveva reintegrato a casa di una zia che ora, però, non vuole più prendersi cura del ragazzo: il team multidisciplinare composto da avvocato dei minori, psicologo, e dagli assistenti sociali di Ai.Bi. e dei due centri hanno provato a parlare con la zia senza alcun successo. Anche il centro di riabilitazione dove aveva vissuto si è riufiutato di ospitare nuovamente Paul.

Ci vuole un grande cuore per sopportare il peso di tante storie come quella di Paul, rifiutato da tutti. Ma accolto dalla grande umanità e dall’amore dello staff di Ai.Bi.

Anche tu puoi fare molto per Paul e per i ragazzi e i bambini che Ai.Bi. sostiene in Kenya. Non lasciarli soli. Dona subito: https://www.aibi.it/ita/continuiamo-dai-bambini/