Coppie laziali: come faranno ad adottare un bambino straniero?

Il dato relativo all’aumento dell’età media dei bambini adottati, arrivata a 6,1 anni, emerso dal rapporto CAI, può essere letto in maniera ancora più preoccupante rispetto al semplice dato in sé.

In Italia è, infatti, in vigore presso alcuni Tribunali, fra cui quello di Roma, una procedura altamente discriminante: quella dei decreti vincolanti. In questi decreti, l’idoneità è limitata a minori di età compresa fra un minimo e un massimo che non corrisponde a quanto previsto dalla legge. In questi stessi Tribunali è inoltre assai diffusa la pratica di autorizzare l’adozione di bambini piccoli da parte di coppie che superano abbondantemente i 45 anni di età. In particolare nel Tribunale di Roma è prassi emettere decreti vincolanti che stabiliscono una soglia massima di sei anni.

Soprattutto in alcune aree geografiche, l’età media dei bambini adottabili è molto più alta rispetto a questa soglia: in Bielorussia -la più alta- è di 14,9 anni, in Messico di 10,7 anni, in Ucraina di 8,4, in Ungheria di 8,3 anni, in Brasile è di 8,2 anni, in Lituania 8,0, in Polonia 7,9, in Cile 7,7, in Kazakistan 6,4, in Bulgaria 6,4, in Slovacchia 6,3 mentre in Lettonia è di 6,3 anni.

Se il Tribunale di Roma dovesse continuare a emettere decreti di idoneità in cui l’età del minore adottabile è vincolata, come potrebbero le coppie adottare bambini più grandi e provenienti da queste aree geografiche? La loro possibilità di adottare sarebbe notevolmente ridotta a danno di tutti i bambini che pure hanno bisogno come gli altri, se non più degli altri, dell’amore di una famiglia. [poll id=”30″]