Corea del Sud: incentivi economici per evitare l’adozione internazionale

Secondo una recente statistica, in Corea oltre il 90 per cento dei bambini adottati con disabilità, viene destinato a famiglie straniere. Il pregiudizio verso le persone disabili ha reso infatti molto difficile per i bambini trovare una famiglia in Corea.

Per promuovere l’adozione nazionale, il Ministero della Salute e del Welfare ha dichiarato che da quest’anno saranno dati maggiori benefici alle famiglie adottive di bambini disabili.

I sussidi di assistenza per i bambini verranno aumentati dagli attuali 570.000 won a  627.000 won (da 510 dollari a 560 dollari) al mese, mentre l’assistenza medica annuale sarà incrementata passando da 2.520.000 won a 2,6 milioni.

Considerando che il 92,5 per cento dei bambini portatori di handicap vengono adottati all’estero, cercheremo di offrire un aiuto più concreto alle famiglie adottive”, ha detto Chin Soo-hee  il Ministro del Welfare e della Salute, dopo aver visitato un’agenzia di adozioni a sud di Seoul.

Il ministero prevede inoltre di aumentare l’importo della provvigione per l’adozione data alle organizzazioni collegate, che in precedenza veniva pagata dalla famiglia adottiva, ma che è sostenuta dal governo dal 2007.

Attualmente la Corea è ancora il quarto più grande paese esportatore di bambini verso gli Stati Uniti dopo Cina, Etiopia e Ruanda.
Yi Bae-Keun presidente del KCAR, centro di ricerche affiliato al Ministero della Salute e del Welfare, ha sottolineato l’importanza delle adozioni nazionali in quanto possono servire per rimuovere l’immagine della Corea come un paese esportatore di bambini orfani. “Ancora oggi un gran numero di bambini trova una nuova famiglia in paesi stranieri. Molti di loro sono fisicamente e mentalmente portatori di handicap, per questo è difficile trovare genitori adottivi per loro in Corea. Inoltre, molti coreani sono ancora riluttanti ad accogliere i figli degli altri, a causa di valori confuciani riguardanti i legami di sangue”, ha detto Yi Bae-Keun.

(Fonte: The Korea Herald del 17/2/2011)