“Cos’è l’adozione? Una scelta di condivisione della nostra vita con un’altra vita”

Commento e preghiere a cura di Donatella e Stefano Mazzoli (Comunità Regione Emilia Romagna) per il Santo Rosario del 3 agosto 2019

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 12,13-21)

In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?». E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede». Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? Farò così – disse –: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!”. Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”. Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».

Commento

L’uomo della Parabola è un uomo ricco che a seguito di un raccolto abbondante ha aumentato ulteriormente le sue ricchezze. Nella sua vita si è affannato ad accumulare beni materiali per garantirsi un futuro senza preoccupazioni, non pensando che quando morirà dovrà lasciare tutto ciò che ha accumulato, tutti i beni legati alla sua vita terrena. Gesù ci insegna a non farci dominare dalla ricerca dei beni materiali; dobbiamo cogliere il messaggio che lui dà ai fratelli in lite per l’eredità:Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede”.

Questo brano del Vangelo ci invita a trasformare il “mio” in “nostro”, a riconoscere nell’altro un amico e un fratello con cui condividere le cose che possediamo, senza la paura di essere privati dei nostri beni materiali. La condivisione con gli altri ci completa e ci regala una vita piena. La pienezza si raggiunge donandosi agli altri; noi famiglie adottive abbiamo avuto la possibilità di condividere la nostra vita, accogliendo nella nostra casa un bambino abbandonato in un gesto d’amore che ci ha arricchito, donandoci la gioia di affrontare insieme la quotidianità. Con l’adozione il nostro desiderio di un figlio diventa l’opportunità di amare in modo nuovo, pensando a una famiglia che va oltre i legami parentali, dando ai nostri figli la certezza di essere amati da genitori che li hanno attesi e desiderati. Solo così i nostri figli potranno dire: “questa è la nostra famiglia, questa è la nostra casa”.

Preghiamo

Nel primo mistero gaudioso ricordiamo l’annunciazione dell’Angelo a Maria Santissima

Preghiamo per tutte le mamme sole e in difficoltà, prive di un lavoro e di un alloggio, perché possano riconquistare la tranquillità e l’autonomia necessarie per vivere, con i propri bambini, in un ambiente familiare sereno.

Nel secondo mistero gaudioso ricordiamo la visita di Maria Santissima a Santa Elisabetta

Preghiamo per tutti i bambini che stanno crescendo in istituto, lontani dall’affetto di una famiglia, perché possano presto cominciare una nuova vita, accolti con amore da una mamma e un papà.

Nel terzo mistero gaudioso ricordiamo la nascita di Gesù nella grotta di Betlemme

Preghiamo per tutti coloro che ci stanno accanto; Signore aiutaci ad avere un atteggiamento di maggiore ascolto e condivisione nei confronti del nostro prossimo.

Nel quarto mistero gaudioso ricordiamo Gesù che viene presentato al Tempio da Maria e Giuseppe

Preghiamo per le nostre famiglie, affinché, specialmente nel periodo dell’adolescenza dei nostri figli, si rafforzi il rapporto di confidenza e condivisione reciproca e possa crescere in noi genitori la capacità di essere per loro punti di riferimento certi.

Nel quinto mistero gaudioso ricordiamo il ritrovamento di Gesù tra i dottori nel Tempio

Preghiamo per i nostri ragazzi, affinché siano sempre capaci di fare un uso equilibrato della tecnologia, dei nuovi mezzi di comunicazione e dei social network, distinguendo tra ciò che è buono e autentico e ciò che è falsità e ipocrisia.