I nonni nell’Adozione: come accogliere il nipote adottivo?

Quando c’è un nipotino  adottato in arrivo, conta o non conta il fatto di non aver vissuto l’esperienza della gravidanza? Conta o non conta sapere che quel bambino non ti somiglierà?

Quando si parla di adozione, il nostro immaginario tende a focalizzarsi sui futuri genitori e sul bambino che verrà adottato.

Il ruolo della famiglia nell’adozione

Tuttavia, nel processo di diventare una famiglia, è fondamentale ricordare che anche tutta la famiglia allargata è coinvolta. Ci saranno fratelli che diventeranno zii, bambini che diventeranno cugini, e genitori che diventeranno nonni. In particolare, mi soffermo su questi ultimi: vivere pienamente il ruolo di nonni adottivi richiede tempo e consapevolezza, proprio come il diventare genitori adottivi.

Preparare i futuri nonni

È quindi essenziale che i futuri nonni siano preparati e accompagnati in questo percorso. Devono comprendere che il nipotino non nascerà dal figlio e che non ci saranno somiglianze fisiche evidenti, ma che quel bambino sarà comunque il loro nipotino, con cui gioire e vivere la propria “nonnità“.

Il senso di inadeguatezza

Nel pensiero comune, la futura nonna è spesso immaginata come colei che dà consigli e rassicurazioni alla figlia riguardo alla gravidanza, grazie alla sua esperienza di madre. Tuttavia, nell’adozione, i nonni si trovano spesso a sentirsi inadeguati, di fronte a un mondo a loro sconosciuto, e sono loro stessi a cercare consigli dai figli. Questo cambiamento di prospettiva è importante. Nei corsi che abbiamo proposto ai nonni, abbiamo visto persone inizialmente smarrite e piene di domande. Pian piano, tuttavia, siamo riusciti a rispondere alle loro curiosità e, alla fine, hanno cominciato a sentirsi parte di questa attesa per il nipotino che arriva da lontano.
Esistono numerose tematiche specifiche dell’adozione che, una volta comprese, possono aiutare a vivere con serenità l’attesa del nipotino. Ad esempio, capire che dietro ogni bambino adottivo c’è una storia di abbandono, fragilità e vulnerabilità. I lunghi tempi di attesa, inoltre, sono spesso legati al fatto che nel paese di origine si fa tutto il possibile per reintegrare il bambino nella sua famiglia biologica.

La preparazione burocratica

L’attesa è anche legata a complesse questioni burocratiche e alla preparazione dei documenti. In questo periodo, i futuri genitori hanno bisogno che i propri genitori siano vicini, pronti a sostenerli e incoraggiarli. Diventa, quindi, un processo condiviso: vivere l’attesa insieme, preparandosi all’arrivo del nipotino. Una volta informati e preparati, i nonni adottivi possono avere un ruolo fondamentale nel sostenere la fiducia dei futuri genitori, incoraggiandoli a prendersi cura anche di se stessi, senza perdere di vista il proprio benessere.

Accogliere il nuovo nipotino

Quando finalmente arriva il nipotino, il ruolo dei nonni sarà quello di accoglierlo nel rispetto dei tempi della nuova famiglia che si è appena formata, senza forzare il legame. I nonni dovranno rispettare le origini del bambino e, allo stesso tempo, condividere con lui le proprie radici, raccontandogli la storia di famiglia e creando un legame che non si fonda sulla somiglianza fisica, ma su un nuovo senso di appartenenza. Spesso, i nonni trovano somiglianze negli interessi, nelle reazioni o nei modi di parlare del nipotino, creando così una vicinanza che va oltre l’aspetto fisico e diventa una connessione emotiva.
Una nonna adottiva, quando le è stato chiesto se faccia differenza tra i bambini biologici del figlio e la bambina adottiva della figlia, ha risposto: “I figli possono nascere dalla pancia, ma i nipoti entrano comunque tutti dalla porta.”
Alla domanda se conti o non conti che il bambino non ti somigli o che non si sia vissuta l’esperienza della gravidanza, credo che la risposta sia questa: se i nonni sono coinvolti nel progetto adottivo e consapevoli del percorso che i futuri genitori e il bambino stanno vivendo, allora vivranno con serenità e gioia l’attesa e l’arrivo del nipotino. Anzi, potranno contribuire a farlo sentire veramente parte della famiglia. In questo caso, non conta la somiglianza, ma solo il fatto che, come dice la nonna citata, il nipotino sia entrato “dalla porta”.

Anna Maria Elisa Rossi – psicologa e psicoterapeuta di Ai.Bi.

Informazioni e domande sull’adozione internazionale

Chi sta considerando un’adozione internazionale o semplicemente desidera avere maggiori informazioni su questi temi, può contattare l’ufficio adozioni di Ai.Bi. scrivendo un’e-mail a adozioni@aibi.it.
Ai.Bi. organizza periodicamente anche dei corsi pensati per dare alle coppie che si avvicinano per la prima volta al mondo dell’adozione, dando loro le nozioni base sulla normativa di riferimento, le procedure da espletare, la presentazione della domanda di idoneità, ecc. A questo link si possono trovare tutte le informazioni relative al prossimo corso online “Primi passi nel mondo dell’Adozione Internazionale”. Dona per il Fondo Accoglienza Bambini Abbandonati

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