Crescere con o senza fratelli. Ecco che cosa cambia

Quali sono le differenze tra chi cresce come figlio unico e chi invece ha fratelli o sorelle? Come la situazione familiare può influire sullo sviluppo emotivo, cognitivo e sociale dei bambini

La scelta di avere un solo figlio o più di uno è spesso influenzata da fattori economici, sociali e personali.
Ma quali sono le conseguenze psicologiche di crescere con o senza fratelli?
La scienza non ha una risposta definitiva, ma ci offre alcuni spunti interessanti.

Figli unici

Essere figlio unico ha dei vantaggi indiscutibili: si riceve tutta l’attenzione e l’affetto dei genitori, si ha più spazio e risorse a disposizione, si sviluppa una maggiore autostima e fiducia in sé stessi. Contrariamente a quanto si pensa, i figli unici non sono più viziati o egocentrici degli altri, anzi, tendono ad avere relazioni più profonde e durature con i loro genitori. Inoltre, hanno migliori capacità verbali ed eccellono a scuola, grazie al maggior contatto con gli adulti.

Avere fratelli o sorelle

Tuttavia, avere un fratello o una sorella comporta anche dei benefici psicologici: si impara a condividere, a collaborare, a gestire i conflitti, a negoziare, a rispettare le differenze.
Si sviluppano anche abilità sociali che aiutano nella vita adulta, come la capacità di fare amicizia, di lavorare in squadra, di affrontare le sfide. Uno studio ha dimostrato che le persone con forti relazioni sociali vivono più a lungo di quelle isolate. Avere un fratello o una sorella significa anche avere un compagno di giochi, un confidente, un sostegno.
Insomma, non esiste una formula migliore per crescere felici e realizzati. Ogni situazione familiare ha i suoi pro e i suoi contro, e dipende anche da come i genitori educano e accompagnano i loro figli nel percorso di crescita. L’importante è che ogni bambino si senta amato, valorizzato e stimolato, sia che abbia un fratello o sia figlio unico.