Denatalità. Primo trimestre 2023: il peggiore mai registrato !

I dati dell’ISTAT certificano un nuovo record negativo di nascite nei primi tre mesi del 2023. Serve una reazione da parte di tutti: GSK dà l’esempio e concede 18 settimane di congedo totalmente retribuito al secondo genitore in caso di nascita, affido o adozione

Non c’è fine alla discesa delle nascite in Italia: dopo un 2022 che ha segnato il record negativo con meno di 400 mila nuovi nati, il primo trimestre del 2023 non inverte la rotta. Anzi, secondo gli ultimi dati elaborati dall’ISTAT e riportati dal quotidiano Il Mattino, con 90.986 nascite il periodo gennaio-marzo 2023 è il peggiore mai registrato, inferiore all’anno scorso e a maggior ragione rispetto agli anni prima della pandemia.
Da segnalare, in questo quadro negativo, la sostanziale “tenuta” del sud, con la Puglia prima regione per incremento (seppur modesto rispetto al 2022) seguita dalla Campania. Ma le nascite da sole non danno un quadro esaustivo della situazione, perché anche nelle regione che segnano un piccolo recupero, le morti rimangono nettamente superiori alle nascite, facendo proseguire il generale calo della popolazione italiana che, anche nei primi tre mesi dell’anno ha perso all’incirca 50mila persone.

L’iniziativa di GSK in favore dei genitori

Inutile sottolineare ancora una volta come la natalità debba essere una delle priorità assolute della politica ma non solo: anche il mondo del lavoro e dell’imprenditoria può e deve fare qualcosa.
Un bell’esempio arriva dall’azienda GSK che, come riporta Repubblica – edizione di Parma, “ha introdotto una serie di innovazioni al capitolo congedi”.
Il gruppo farmaceutico, che conta circa 4300 dipendenti nel nostro Paese, ha deciso di concedere ben 18 settimane di congedo retribuito al 100% al secondo genitore, in modo da consentirgli di essere maggiormente presente nella vita familiare per il primo anno di vita del bambino o per il primo anno dall’ingresso in casa del figlio, visto che la regola vale anche in caso di affido e di adozione.
Inoltre, per ciascun collaboratore, il gruppo ha previsto la possibilità di richiedere fino a 20 giorni di permesso, anche in questo caso completamente retribuiti, per la cura di familiari stretti che abbiano bisogno di assistenza.
Queste regole non valgono solo per l’Italia, ma in tutti i Paesi nei quali opera GSK: “Con questa decisione  – sono le parole dello Human resources country Head di Gsk Italia Alfredo Parato riportate da Repubblica – vogliamo far sì che tutti i nostri collaboratori possano concentrarsi sulle persone che amano in momenti chiave della vita. Una maggiore possibilità di dedicarsi alla cura sia dei figli sia dei familiari pensiamo sia importante per tutti”.

“Piccoli passi” per rilanciare la natalità. Anche con l’Adozione Internazionale

In un’ottica di “piccoli passi”, dove ogni singola decisione, per quanto limitata nei numeri, può contribuire al raggiungimento di un risultato globale più ampio, sicuramente quella di GSK è una decisione importante; così come lo sarebbe quella di investire con decisione sul fronte del rilancio delle Adozioni Internazionali, come Ai.Bi. auspica da tempo. I dati dei nuovi nati nei primi tre mesi del 2023 lo ribadiscono una volta di più.