Minori stranieri non accompagnati. Di Giacomo (Ap): “Chiuderne 500 in un solo centro a San Giuliano di Puglia sarebbe una bomba sociale. Serve una legge che faciliti l’adozione”

di giacomoCi risiamo. Ancora una volta si sta cercando di risolvere l’emergenza dei minori stranieri non accompagnati ammassandoli a centinaia in un unico grande centro. Non tenendo conto da un lato delle necessità di questi giovanissimi migranti che, spesso poco più che bambini, si ritrovano senza nessuno che si prenda cura di loro; e dall’altro dell’equilibrio delle piccole comunità locali che all’improvviso si vedono arrivare una marea di persone provenienti da lontano. Si sta discutendo, infatti, del possibile utilizzo del villaggio di San Giuliano di Puglia per l’accoglienza di 500 minori stranieri non accompagnati. Il Comune molisano è già tristemente noto alle cronache per essere stato duramente colpito dal sisma che sconvolse la regione nell’autunno del 2002.

A questa possibilità si è detto nettamente contrario il vicepresidente dei senatori di Area Popolare (Ncd-Udc) Ulisse Di Giacomo, ricordando che già in passato – nel 2014 – si era opposto, presentando anche un’interrogazione parlamentare, all’utilizzo del villaggio molisano per l’accoglienza di 800 migranti.

Ora si ripresenta il rischio che quella “bomba sociale” – come lui stesso la definisce – si concretizzi. “Questa decisione sarebbe ancora più devastante della precedente – commenta Di Giacomo -. Il problema dei profughi minori non accompagnati o di guerra non si risolve chiudendoli in un recinto come bestie, fuori da qualsiasi contesto sociale, in assenza di presidi delle forze dell’ordine e in mancanza persino di un punto di primo intervento sanitario, bensì con iniziative legislative che permettano e facilitino l’adozione degli stessi, una volta raccolti in mare, da parte di famiglie italiane interessate”.

Di Giacomo, insomma, sostiene la necessità di promuovere l’unica forma di accoglienza davvero a misura di minore: quella in famiglia. “E’ questo il percorso più corretto da intraprendere per il rispetto dovuto a questi bambini e per la salvaguardia della coesione sociale delle nostre comunità, commenta il senatore di Ap, che annuncia anche di volersi muovere in questa direzione “cercando sostegno all’interno delle istituzioni”.

Per la seconda volta in pochi giorni, dunque, esponenti di forze politiche che sostengono il governo si pronunciano apertamente a favore dell’accoglienza familiare dei minori stranieri non accompagnati. L’aveva fatto pochi giorni prima il sottosegretario ai Trasporti e alle Infrastrutture Simona Vicari, chiedendo un ponte umanitario per agevolare l’adozione dei bambini non accompagnati o orfani di guerra”. Si fa sempre più strada tra le istituzioni, finalmente, la consapevolezza che le migliaia di piccoli migranti soli – giù più di 14mila quelli arrivati dal 1° gennaio – non possono restare ammassati nei grandi centri, dove restano in balia della democrazia e a rischio di finire nel tunnel dell’illegalità. Un rischio paventano da anni da Amici dei Bambini che, con il suo progetto Bambini in Alto Mare, promuove fin dal 2013 l’accoglienza familiare dei giovani migranti soli.

 

Fonte: Agenparl