Diffida alla CAI (Commissione Adozione Internazionale): “Le coppie vengono sollecitate a revocare il mandato ad Ai.Bi.”

bimbo contesoFatti gravissimi stanno avvenendo da parte della Commissione per le adozioni internazionali. Secondo la testimonianza di alcune coppie adottanti, che avevano conferito ad Ai.Bi., Amici dei Bambini, l’incarico per essere accompagnate nelle procedure adottive, la Commissione avrebbe telefonato loro chiedendo di revocare l’incarico ad Ai.Bi.

Per questo il 18 novembre 2014, la CAI ha ricevuto un’ esplicita diffida da parte di Ai.Bi. a seguito del mancato riscontro ad una importante richiesta di chiarimenti.

Avendo, infatti, appreso questa notizia, l’Ente ha chiesto alla CAI di poter ricevere maggiori spiegazioni  ma, come ormai avviene regolarmente per ogni comunicazione trasmessa da Ai.Bi. alla CAI, la richiesta è rimasta senza alcuna risposta.

Ma perché la Commissione ha agito con questa modalità (per telefono) senza lasciare alcuna traccia di tale richiesta per iscritto? E perché, soprattutto, alle coppie è stato chiesto di inviare una comunicazione via e-mail alla Commissione con questa richiesta?

Questo comportamento appare del tutto irrituale alla luce del ruolo istituzionale ricoperto dalla CAI e del rapporto diretto basato sulla fiducia e strutturato come contratto di mandato fra le coppie adottanti e gli enti autorizzati.

La cosa più sconcertante è che Ai.Bi., l’organismo delegato dalla Commissione, non avrebbe saputo nulla dell’iniziativa della stessa Commissione se non fossero state proprio alcune coppie coinvolte ad avvisare l’Ente. Queste informazioni,  inoltre, sono state rese proprio dalle coppie che si sono meravigliate di tale inusuale richiesta, essendo in alcuni casi contrarie a procedere come richiesto dalla CAI proprio per il rapporto di legame e fiducia che li lega all’Ente.

Perché mai i rapporti fra l’Autorità delegante (la CAI) e un ente autorizzato, notoriamente caratterizzati dal dovere di reciproca collaborazione, si trovano oggi a questo punto e la Commissione agisce addirittura alle spalle dell’Ente delegato?

Per avere finalmente una risposta a tutti questi interrogativi Ai.Bi. ha diffidato la Commissione chiedendo di ricevere al più presto i richiesti chiarimenti.

E’ chiaro che in caso di perdurante silenzio l’Ente dovrà assumere ulteriori iniziative per tutelare innanzitutto le stesse coppie oltre che lo specifico ruolo assegnato dalla legge stessa ad ogni Ente Autorizzato .